Cucina pugliese ed emiliana, campana e sarda. Con un tocco fusion. C'è proprio tutto in questa panoramica milanese.
Tante nuove aperture hanno accolto questo 2024 ma altrettanti restano, tra quelli già aperti da un po’, i ristoranti da provare a Milano.
Che non ci siate mai stati o che abbiate voglia di tornarci, questi indirizzi, così diversi tra loro, offrono esperienze gastronomiche interessanti e talvolta opposte fra loro. Unico comune denominatore: la qualità.
Dalla pizza alla cucina regionale, dal sushi alla proposta da osteria, ecco di seguito gli indirizzi meneghini che vi invitiamo a scoprire e riscoprire nel corso di quest’anno.
I ristoranti da provare a Milano nel 2024
Silvano (Nolo)
Aperto da una manciata di mesi, Silvano è diventato uno del place to be più ambiti in città. Il nuovo progetto di Cesare Battisti, qui con lo chef Vladimiro Poma, propone ambiente e menu da osteria (contemporanea), perfetto per ottimi aperitivi e cene informali.
Punto di forza: la selezione di vini e i sapori azzeccati di piatti semplici.
Frades Porto Cervo (Missori)
In pochi anni lo chef Roberto Paddeu ha portato il suo Frades Porto Cervo ad essere il punto di riferimento per chi vuole provare una cucina sarda di indiscussa qualità a Milano. Una cucina che certamente affonda le proprie radici nelle forme, nelle tecniche e nelle materie prime regionali ma che non ha timore di sperimentare guardando alla contemporaneità più accattivante.
Punto di forza: la cortesia del personale e l’eleganza di piatti sempre gustosi.
Ricci Osteria (Risorgimento)
La gentilezza genuina di Antonella Ricci e Vinod Sookar basterebbe a rendere il loro ristorante meritevole di una visita. Se poi si conta la gioiosa esperienza gastronomica che propongono, fatta di pasta artigianale e piatti della tradizione pugliese abbontanti e creativi, il gioco è fatto. Il tutto in una delle zona più “gourmet” del capoluogo lombardo.
Punto di forza: le dose generose delle portate (soprattutto i primi), le orecchiette fresche e il sorriso sincero dei due chef.
Confine (Cinque Vie)
Aperta da poco eppure ha fatto il botto. Stiamo parlando di Confine, la già pluripremiata pizzeria di Mario Ventura e dell’head pizza chef Francesco Capece che ha trovato la sua sede in centro. Lo locale è al contempo essenziale e chic, mentre la pizza vanta abbinamenti e interpretazioni davvero intriganti. Da provare con vini di pregio e champagne.
Punto di forza: il wine pairing e un nuovo concetto di pizza.
Izu (Porta Romana)
Da segnare in agenda. Bisogna infatti aspettare febbraio per poter riprovare la splendida cucina fusion di Izu, che da molti anni conta su una clientela fedele che torna regolarmente per provare opulenti piatti di pesce crudo (tra ceviche, uramaki signature e gunkan) e proposte della cucina. Da qualche mese il titolare e chef Jin Hu sta lavorando incessantemente ad un’importante ristrutturazione che porterà il suo ristorante ad un livello ancora superiore. Ci siamo quasi.
Punto di forza: sushi gustosissimo e divertente in un ambiente rinnovato che stupisce.
All’Origine (Porta Romana)
Accogliente ed elegante al punto giusto, nella sua nuova sede il ristorante All’Origine appare in stato di grazia. Merito della location, certo, che nella bella stazione può contare su un terrazzino intimo come pochi altri, ma anche di un menu davvero gustoso in cui il pesce predomina.
Punto di forza: il personale cortese e la splendida mano dello chef in ogni portata. Il terrazzino è una chicca.
Broadwine (Buenos Aires)
In via Eustachi Broadwine L’Osteria Contemporanea strizza l’occhio alla vecchia Milano da bere e agli interni cittadini degli anni 60’, 70’ e 80’ con il suo marmo lucido, le boiserie pregiate e le geometrie degli intrecci di paglia di Vienna e legni curvati. Il progetto nasce da un’idea di Luca Marcellin e Desiree Brunet (già proprietari di drinc e drinc
different, noti cocktail bar di Milano siti a pochi metri da Broadwine) insieme ad alcuni soci di Roma.
Punto di forza: la sperimentazione della cucina che va di pari passo con quella della mixology (e dei vini).
Carmelina (Zara)
Pizze gusto e ben realizzate, così come gli abbondanti piatti che omaggio la tradizione campana più genuina e golosa. Quella di via Revel è la seconda sede milanese di Carmelina, dopo quella di via Cadore dove tutto è nato. L’insegna è presente anche a Brescia. Per andare sul sicuro.
Punto di forza: portate generose e saporite.
Tigella’s (Lanza)
Tra i ristoranti da provare abbiamo deciso di puntare l’attenzione sull’insolita proposta di Tigella’s. Qui tigelle e gnocco fritto vengono serviti caldi e fragranti, pronti per essere farciti con una vasta gamma di gustosi ingredienti. I taglieri di salumi e formaggi sono soprattutto emiliani, poi toscani. Ma periodicamente vengono proposti salumi e specialità delle altre regioni italiane. Oltre alla sede di via Anfiteatro, troviamo l’insegna anche sui Navigli e in viale Corsica.
Punto di forza: l’alternativa abbondante e informale ad un classico aperitivo.
Valentino Vintage (San Babila)
Il ristorante Valentino Vintage si trova nel cuore di Milano, in corso Manforte 16, e omaggia Rodolfo Valentino, riprendendo inoltre il nome dello storico locale meneghino. Il menu si compone di piatti contemporanei che spesso guardano alla Toscana. E l’atmosfera d’altro tempo fa il resto.
Punto di forza: ambiente intimo dal piacevole tocco retrò.
In apertura: Ricci Osteria
a cura di Simone Zeni
Classico Contemporaneo
Giancarlo Perbellini
Un libro che guarda al passato per riscrivere il presente e tracciare il futuro della cucina. Un percorso che si costruisce pagina dopo pagina attraverso lo studio dei grandi protagonisti della storia gastronomica italiana e internazionale, dei piatti della tradizione e di una tecnica ineccepibile e rigorosa.
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