Il mondo del cioccolato saluta un grande imprenditore: Plinio Agostoni, vicepresidente della storica azienda ICAM. Agostoni ha sempre incarnato il migliore spirito imprenditoriale tricolore, con cui ha contribuito alla crescita di ICAM. L’azienda, che mantiene dopo quasi 80 anni di attività l’imprinting familiare, nel tempo ha saputo aprirsi al mondo e ai mercati, fino a diventare un “unicum virtuoso”.
ICAM ha da sempre un approccio positivo alla sostenibilità e al welfare e ha dato un grande slancio alla storia industriale e occupazionale della città. Allo stesso tempo, ha saputo creare dal nulla una catena di fornitura internazionale capace di offrire contemporaneamente un sostegno concreto alle popolazioni coltivatrici del cacao e una vastissima gamma di prodotti di qualità al mercato dolciario nazionale e internazionale.
Ma Plinio Agostoni è andato oltre, impegnandosi nelle istituzioni: Confindustria, in veste di Presidente e la Compagnia delle Opere. Infine, il suo impegno è stato costante e ai massimi livelli anche nella creazione di un modello di “scuola libera”. Attraverso la Fondazione Brandolese, infatti, ha sempre promosso la cultura di una formazione umana, tecnica e culturale quale valore e investimento per il futuro.
Chi era Plinio Agostoni
Entra in ICAM nel 1989, dopo la laurea in ingegneria elettrotecnica e un’esperienza presso un’altra storica azienda industriale lecchese. nell’azienda di famiglia ricopre diversi incarichi, prima come direttore di produzione con delega alle relazioni esterne e ai rapporti sindacali, poi come vicepresidente dal 2012.
«Oggi è un giorno triste per tutti noi, abbiamo perso il nostro vicepresidente che era fratello, marito, nonno e amico» ha dichiarato Angelo Agostoni, fratello di Plinio e Presidente di ICAM. «Ma soprattutto abbiamo perso un grande uomo stimato e apprezzato da tutti. Entusiasta della vita, della sua famiglia e dei suoi amici, in ICAM viene a mancare un imprenditore lungimirante e appassionato, ma mancherà anche a tutte quelle realtà a cui ha dedicato il proprio impegno sociale. Ci lascia un’eredità pesante e una grande responsabilità. In azienda tutti e 600 dovremo impegnarci per mantenere vivi i suoi principi e valori all’interno della nostra quotidianità».
a cura di Redazione Italian Gourmet
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