A Lamezia Terme c'è un locale che negli anni ha saputo evolversi e conquistare un pubblico sempre maggiore e variegato.
Stiamo parlando dell’Henry Morgan.
Il suo “spirito piratesco” da pub ha saputo affiancare a panini eccellenti ed altre golosità, ottimi piatti e una pizza di materie prime eccellenti che è – letteralmente – sulla bocca di tutti.
Abbiamo così intervistato Giuseppe Longo, il titolare. Ecco cosa ci ha raccontato della sua attività, dove lavoro e passione per l’accoglienza e la ricerca enogastronomica si incontrano.
Quando ha aperto il suo locale?
L’Henry Morgan nasce nel lontano 1998. Il timone è passato nelle mie mani nel 2010, avevo appena compiuto 22 anni, ci troviamo nella località marina della mia città: Lamezia Terme.
C’è qualcuno in particolare che la affianca in questo progetto?
Nella mia attività sono io l’amministratore unico. Tengo però a sottolineare che sono affiancato dalla mia famiglia, che mi sostiene e mi supporta, e dai miei fidati collaboratori, sempre partecipi in ogni decisione o cambiamento che riguarda il locale.
Come descriverebbe l’ambiente dell’Henry Morgan a chi non ha ancora avuto il piacere di venirla a trovare?
L’Henry Morgan nasce come pub, con allestimento è stile “piratesco”. La zona più caratteristica? Il bancone delle birre a forma di galeone. Negli anni ho apportato qualche modifica in alcune aree, per renderle più confortevoli e calde, lavoriamo molto anche con le famiglie, quindi anche con i bambini. Abbiamo a disposizione circa 500 posti a sedere, suddivisi tra 300 del locale e 200 all’aperto, in un ampio giardino adatto soprattutto al periodo estivo.
Come si compone il menu attuale?
Proprio perché è nato come pub, inizialmente il menu si concentrava principalmente su panini, prodotti di friggitoria e naturalmente birre di ogni genere. Con il tempo però si è allargata la clientela, che quindi non è più composta solo da ragazzi. Ho quindi deciso di puntare anche sugli antipasti,i secondi di carne ma soprattutto su quello che è diventato ormai il punto di forza del mio locale: la pizza.
In che modo è riuscito a rendere, in un contesto sempre più sfidante, la sua offerta gastronomica contemporanea?
Cerco ogni giorno di migliorare in ogni aspetto, aggiornandomi costantemente sui prodotti che utilizzo e cercandone di nuovi, tutto ciò mantenendo al primo posto la tradizione della cucina italiana. Cerco sempre di trovare eccellenze del nostro Paese e soprattutto della mia regione, la Calabria, che può vantare prodotti di eccellenza come la Cipolla Rossa di Tropea, la ‘nduja di Spilinga, il suino nero di Calabria e tanto altro ancora.
E per quanto riguarda la pizza: come lavora per renderla così amata dal pubblico locale e non soltanto?
Nel corso degli anni ho sempre cercato il meglio e l’ho trovato con Petra – Molino Quaglia, una farina prodotta solo con grano italiano e macinata a pietra. Nello specifico, io utilizzo la farina Petra 3 per pizze, panini e focacce, che vanta una ricca fonte di fibre nobili e un contenuto equilibrato delle parti diverse del chicco. Il profumo e la qualità la rendono unica ed insostituibile per i nostri preparati da forno a legna.
a cura di Simone Zeni
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