Il fascino dei club privati, dunque non per tutti, è ancora vivo e batte forte nel capoluogo lombardo. Però si evolve e dà spazio e attenzione a più temi, compresa l'esperienza enogastronomica.
Nascono per fare rete, anzi networking tra i soci. Ma anche per conoscere persone nuove e dedicarsi ad attività ludiche. Spazi members only, ovvero che consentono l’accesso solo ai soci. Luoghi esclusivi e lussuosi, dove i tesserati si ritrovano in un contesto molto riservato e protetto, per godere di un po’ di relax, partecipare ad eventi culturali, organizzare un meeting o un appuntamento di lavoro, oppure vivere un’esperienza gastronomica destinata a pochi. Ecco, quest’ultimo aspetto sembra essere sempre più sotto i riflettori. Mangiare e bere bene non sono solo elementi di contorno rispetto all’esclusività del luogo, ma diventano parte stessa dell’intero progetto e dell’offerta di unicità proposta ai membri del club. Milano come Londra, il capoluogo meneghino si rivela il luogo ideale per ospitare i members club più cool. Eccone tre che stanno facendo già parlare di sé, perché la discrezione è d’obbligo e anche la caccia ai soci tra le categorie professionali più in vista.
CORE: il members club nato a NY
Da New York a Milano, passando per San Francisco. Entro la fine dell’anno aprirà CORE: uno dei club più esclusivi al mondo. Ideato e fondato da Jennie e Dangene Enterprise, a Milano arriva in pieno centro in Corso Giacomo Matteotti in un edificio storico completamente ristrutturato. Circa 4.000 mq divisi in 5 piani, tra spazio eventi, teatro, biblioteca, culinary lab, centro benessere, palestra e suite. Perché Milano? La risposta è chiara, qui design, moda e arte contemporanea si sommano alla tradizione industriale, al mondo più evoluto delle professioni, alla cultura del cibo e al valore del benessere personale. Il programma culturale rivolto ai soci comprende i temi più diversi, dall’architettura al cibo, dal turismo all’ospitalità, senza dimenticare l’arte e la letteratura. Sono previsti massimo 500 membri al momento e si punta sulla presenza pari di donne e uomini, includendo anche giovani under 30. L’offerta gastronomica interna, incentrata sulla tradizione internazionale, è affidata al Global Culinary Director Michele Brogioni. Lo chef italiano, attualmente supervisiona le cucine di NY e coordinerà quelle di Milano e San Francisco una volta aperte. I menu puntano ad una proposta di piatti italiani sofisticati associati a sapori dall’eco internazionale. Per ogni area di ricevimento e convivialità di CORE: è stata studiata una proposta differente. Se nello speakeasy il menù è più internazionale e strizza l’occhio alla tradizione anglosassone più raffinata, nel ristorante sociale, chef Brogioni si concentra sui sapori mediterranei e stagionali, puntando sulle eccellenze italiane quali pasta e risotto. CORE: avrà le proprie linee di viennoiserie, pani e prodotti da forno realizzati in loco. La domanda d’iscrizione al club è da sottoporre all’indirizzo [email protected], e sarà valutata dalla sede centrale.
Casa Cipriani il club emblema dell’ospitalità
Sempre in pieno centro a Milano, in Via Palestro a pochi passi dai Giardini Indro Montanelli, c’è Casa Cipriani nel prestigioso Palazzo Bernasconi. Dopo una prima sede aperta lo scorso anno a New York, il concept arriva nel capoluogo lombardo con un club per soli soci, uno spazio polifunzionale e 15 camere e suite d’hotel aperte al pubblico. Casa Cipriani Milano ricorda gli ambienti eleganti e confortevoli dei vecchi gentleman club inglesi, con richiami alla classicità italiana. Ispirato all’Harry’s Bar di Venezia, dove si riunivano personalità internazionali, il progetto di Milano riesce a coniugare accoglienza e semplicità con il servizio che caratterizza lo stile Cipriani da quasi cento anni. Tra i servizi offerti ai soci c’è il concierge, un centro benessere con spa e beauty center, il fitness center con la palestra e servizi esclusivi e personalizzati tra cui un maggiordomo dedicato e una flotta di auto a disposizione. Tutti gli ambienti sono molto eleganti e scenografici, realizzati con finiture e materiali di pregio. Il club nasce come luogo dove trascorrere piacevolmente l’intera giornata, socializzando, mangiando bene e dedicando del tempo alla cura di sé. L’esperienza gastronomica di Casa Cipriani Milano si focalizza su tre spazi, il Bar Arrigo, firmato dall’architetto Michele Bonan, è un luogo intimo e raffinato, perfetto per un pasto informale o un aperitivo. Al terzo piano c’è il Ristorante Cipriani, con una sala interna e un’ampia terrazza. Qui, per la prima volta serviti a Milano, si possono gustare i grandi classici della tradizione Cipriani, tra cui l’iconico Carpaccio e il Bellini originale, entrambi inventati dal fondatore Giuseppe Cipriani. Mentre, all’ultimo piano del palazzo c’è la Socialista Lounge, i cui ambienti sono ispirati allo stile eclettico della Havana di un tempo, con influenze coloniali Europee e modernità del XX secolo. Gli elementi di antiquariato francese, arredamenti in vimini, velluto e broccato, ricordano la tipica dimora signorile della Cuba degli anni ‘40. Uno spazio che risulta caldo, accogliente e colorato, accessibile durante il giorno per incontri di lavoro e non, ma anche di sera per ascoltare musica dal vivo. Per l’accesso al club sono previsti diversi livelli di membership che consentono di usufruire di una parte o di tutti i servizi. La domanda va inoltrata a [email protected].
Ariosto Social Club: sostenibilità e fine dining
Ospitato in un palazzo storico dei primi del Novecento, c’è l’Ariosto Social Club. Poco lontano dai punti di maggior interesse della città, dispone di appartamenti molto moderni e arredati dai maggiori brand del design italiano, pensati in un’ottica ecosostenibile. Agli ospiti degli appartamenti e non solo a loro, sono riservati una serie di servizi esclusivi che scandiscono ogni momento della giornata. In un bel mix di lusso sobrio e attento all’ambiente c’è un concept-store, uno spazio benessere con personal trainer, una Lounge per business meeting, presentazioni ed eventi e un bistrot, dove è possibile assaggiare le preparazioni dello chef bistellato siciliano Pino Cuttaia. Una piccola oasi verde nel giardino all’interno del palazzo è aperta dal mattino per il momento colazione e procede con pranzi conviviali o di lavoro e cene. Lo chef di Licata, ha esportato a Milano il suo format Uovo di Seppia, inserito in un progetto innovativo quale è l’Ariosto Social Club. Qui, la Sicilia e il nord Italia si fondono tra tecniche, ingredienti e ispirazioni, come nella ricetta del risotto allo zafferano con ragù di triglia e finocchietto, che, come afferma lo chef Cuttaia, alla fine non è altro che un’arancina scomposta.
Foto in apertura: CORE: Milano
a cura di Mariacristina Coppeto
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