Il Pasticcere e Gelatiere

A Torino consegnati i premi di Una Mole di Colombe. E c’era anche Italian Gourmet

C’era anche Italian Gourmet alla terza edizione di Una Mole di Colombe , il concorso organizzato dall’agenzia Dettagli, nota per il concept Una Mole di.

La degustazione si è tenuta giovedì 4 marzo, presso l’Hotel Principi di Piemonte, a Torino. La giuria tecnica di Una Mole di Colombe, era infatti composta da: il Presidente, Giovanni Dell’Agnese titolare di pasticceria, lievitista, Vice Presidente Associazione Pasticceri di Torino e provincia, Fabrizio Galla titolare di pasticceria, lievitista, eletto Pasticcere dell’Anno 2020 dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani (AMPI), Atenaide Arpone, responsabile Magazines di Italian Gourmet, Leo Rieser giornalista, collaboratore de La Repubblica Torino e responsabilealcuni  eventi di Slow Food in Piemonte e Valle d’Aosta, Andrea Maffia, Product Specialist Molino Casillo e Alessandra Giovanile, food & travel blogger di ricettedicultura.com; la giuria ha lavorato senza sosta, analizzando e assaggiando i prodotti (oltre 70 colombe, tra tradizionali e creative) arrivati da tutta la penisola.

I vincitori

Al termine della valutazione, Matilde Sclopis e Laura Severi, fondatrici di Dettagli, hanno annunciano sui profili social di Una Mole di, i vincitori di questa edizione di Una Mole di Colombe:

Miglior colomba tradizionale 2021:
1° Panificio Pasticceria Pan & Dolci, di San Martino di Lupari (PD) – pasticcere: Luca Gottardello
2° Pasticceria S. Francesco, di Spezzano della Sila (CS) – pasticceri: i fratelli Valentino e Damiano Rizzo
3° Il Buongustaio, di Sant’Antonio Abbate (NA) – pasticcere: Gianluigi Caccioppoli

Miglior colomba creativa 2021:
1° Pasticceria Mascolo Visciano, di Visciano (NA) – pasticcere: Giuseppe Mascolo
2° Ischia Pane, di Ischia Porto (NA) – pasticcere: Alessandro Slama
3° Antica Pasticceria Castino, di Pinerolo (TO) – pasticcere: Davide Muro

I criteri del concorso di Una Mole di Colombe erano ferrei, le colombe dovevano essere rigorosamente artigianali, prodotte con lievito madre, senza conservanti, coloranti o aromi di sintesi, mono e di gliceridi e semi lavorati. Buono il livello generale, ma occorre segnalare che – come spessissimo avviene nei concorsi – alcuni partecipanti si limitano ad inviare il prodotto senza verificare che questo corrisponda o meno ai criteri stabiliti dal regolamento. L’attinenza a quanto richiesto, invece, è uno dei principali elementi di valutazione ed è il caso di annotarselo, se si ha la velleità di essere giudicati da una giuria di esperti.

 

 

a cura di a cura della redazione