A ciascuno la sua farina: una per il pane e una per la pizza, una per la pasta e una per le focacce. Insomma, una farina specifica per ogni tipo di impiego in cucina. È la proposta di Agugiaro&Figna Molini, il molino più antico d’Italia, che, per la prima volta, pone la propria esperienza e competenza al servizio di tutti coloro che amano mettere le mani in pasta come veri professionisti.
A cura di Daniela Guaiti
L’azienda molitoria italiana leader nel mercato della macinazione del grano tenero ha presentato nei giorni scorsi la sua linea completa di farine: cinque diverse gamme per pizza e focaccia, pasta fresca, dolci e pane articolate in diciannove prodotti (tutti in formato da un chilo) pensati per chi ha fatto della cucina una vera passione.
L’incontro ha offerto agli ospiti, riuniti al FOOD SPOT di Milano, un viaggio nel mondo delle nuove proposte Agugiaro&Figna Molini diviso per aree tematiche guidate da “presentatori” d’eccezione: il Maestro Pasticciere Andrea “Strabba” Tamagnini, il Maestro Pizzaiolo Salvatore Santucci, il Maestro Panificatore Edoardo Corti e lo Chef Cesare Veronesi.
Alla presentazione sono intervenuti il Presidente di Compagnia Generale Molini, Giorgio Agugiaro, l’Amministratore Delegato di Agugiaro&Figna Molini, Riccardo Agugiaro, Giovanni Taliana, Responsabile Retail della nuova linea, Enrico Bonardo, Responsabile delle Relazioni Esterne di Slow Food, e la giornalista Tessa Gelisio. Negli interventi è stata riservata particolare attenzione al tema della sostenibilità. L’azienda è infatti impegnata nella tutela della biodiversità, nello sviluppo locale e nella riduzione dell’impatto sociale, a partire dall’energia generata da fonti rinnovabili con cui sono alimentati tutti gli stabilimenti, lungo un percorso che sancisce la partnership ufficiale con Slow Food. Una collaborazione ribadita da Enrico Bonardo, che ha confermato la volontà di proseguire nella «condivisione di valori», ma soprattutto «nella volontà di fare il bene del consumatore, di chi produce e dell’ambiente». «Ed è stato proprio grazie a Slow Food – ha sottolineato Riccardo Agugiaro – che siamo riusciti a fare chiarezza sul come riscrivere, raccontare e valorizzare al meglio tutto il nostro bagaglio di competenze, certificazioni e valori costruito a partire dal 1400».
Un salto di qualità sottolineato da Riccardo Agugiaro. «In realtà – ha detto l’Amministratore Delegato – non stiamo inventando nulla. Siamo semplicemente impegnati nella nostra attività dal 1400 e oggi siamo a disposizione di un consumatore finale abituato per il 90 per cento ad acquistare dagli scaffali farine portate lì da chi le commercia. Noi invece le produciamo e la trasparenza del nostro modo di trasformare il chicco di grano in farina è raccontato in maniera chiara proprio nell’etichetta».
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