Grande Cucina

AMProject: il vino del futuro tra innovazione, terra e sostenibilità

Le ultime novità del progetto visionario di Andrea Moser, winemaker che da anni esplora nuove strade nel mondo del vino.

L’idea di AMProject è chiara: fare vino in modo diverso, senza imposizioni, senza schemi rigidi, ma con una visione che tiene insieme territorio, innovazione e sostenibilità. Due elementi chiave di questa filosofia sono:

I vini PIWI, varietà resistenti che permettono di ridurre drasticamente i trattamenti in vigna, un passo concreto verso un’agricoltura più sostenibile.

Le vigne temporary, un concetto che ribalta l’idea tradizionale del vigneto: non più una coltivazione statica e immutabile, ma una scelta dinamica, capace di adattarsi e rispondere alle esigenze del momento.

Andrea Moser lavora su un concetto ben preciso: “la natura non fa vigneti e non fa vino”. Il vino è una creazione dell’uomo e, proprio per questo, deve essere pensato con intelligenza, rispettando l’ambiente e valorizzando ogni annata per ciò che è.

Condivisione, futuro, piacere e terra

Se dovessimo sintetizzare AMProject in poche parole, sarebbero queste:

Condivisione – il vino è un’esperienza, non solo un prodotto.

Intelligenza – significa fare scelte consapevoli, dalla vigna alla bottiglia.

Futuro – non esiste innovazione senza cambiamento.

Abilità – perché fare vino è un mestiere che richiede esperienza, non improvvisazione.

Piacere – perché alla fine il vino è questo, no?

Terra – l’elemento da cui tutto parte e che va rispettato.

No ai dealcolati, sì al kombucha. Andrea Moser ha le idee chiare: niente vini dealcolati, perché non rientrano nella sua visione.

Se si vuole esplorare un nuovo modo di bere, bisogna partire da una fermentazione naturale che rispetti il prodotto.

Da qui nasce la collaborazione con Legend Kombucha, con cui sta sviluppando una nuova proposta nel mondo delle fermentazioni. Il punto di vista di Moser su questa tendenza è interessante: il kombucha non è solo un’alternativa, ma un prodotto con una sua identità, che può giocare un ruolo nel mondo della ristorazione e della distribuzione.

Temporary Wine 2023: due nuove etichette, una storia unica

Al centro della presentazione ci sono stati i nuovi Temporary Wine 2023, due etichette nate a Caldaro, in Trentino, da un vigneto biodinamico a 500 metri sopra il lago. Si tratta di:

– Fly, un Pinot Bianco, che esprime freschezza ed eleganza

– Run, un Pinot Nero, intenso e vibrante.

Due vini che non seguono regole prestabilite, ma raccontano l’annata e il territorio. Il concetto di “temporary” è chiave: ogni anno è diverso, ogni vino è un’istantanea di un momento preciso, senza la pretesa di replicare sempre lo stesso stile.

Dove degustarli?

Chi vuole assaggiarli in anteprima può farlo da Tapasotto a Verona, locale di Giancarlo Perbellini e Federico Zonta, che ha selezionato questi vini per il suo menu.

Ma la vera occasione per scoprirli sarà Vinitaly 2025, dove i Temporary Wine saranno protagonisti del Temporary Restaurant di Tapasotto, un format esclusivo che unisce alta cucina e sperimentazione enologica.

Oltre il vino: il Komb(w)ine

AMProject non si ferma al vino e con Ettore Ravizza, produttore di kombucha, ha dato vita a un’idea che può cambiare il gioco: Komb(w)ine.

Non è un vino, non è una kombucha, e non è neanche un succo fermentato. È un prodotto totalmente nuovo, nato dalla fermentazione del mosto d’uva con SCOBY, senza aggiunta di zuccheri.

L’obiettivo? Offrire un’alternativa seria, credibile e di qualità al vino alcolico, senza ricorrere a processi di dealcolazione che snaturano il prodotto.

Un’idea che parla a un pubblico sempre più ampio: chi non beve alcol per scelta, per salute o semplicemente perché vuole provare qualcosa di diverso.

AMProject a Vinitaly 2025

La filosofia di AMProject è chiara: non adattare l’uva a un’idea preconcetta, ma lasciare che ogni annata racconti la propria storia.

L’appuntamento per scoprire tutto questo da vicino è a Vinitaly 2025, dove AMProject presenterà ufficialmente Komb(w)ine e le nuove etichette.

Un progetto che non ha paura di sperimentare, che sfida le convenzioni e che, soprattutto, mette al centro la terra, l’intelligenza e il piacere di bere.

a cura di FL