Il 25 e 26 settembre con Ischia Safari va in scena sull'isola campana il meglio dell'enogastronomia nazionale tra cene, street food, grandi chef e solidarietà
“A settembre si smorza la spinta del maestrale, più lente le onde e a intervalli stesi, non di corsa come in agosto e luglio. I pescatori vanno a pesca di traino, al passaggio dei tonni, delle aguglie, delle ricciole, che non abboccano a esca ferma”.
Bastano due righe di Erri De Luca per accendere la voglia di Ischia, isola magica nelle parole di mille scrittori, che a fine mese ospiterà la sesta edizione di Ischia Safari. Perché Ischia è la somma moltiplicata delle alte due isole sorelle: sa essere seducente bomboniera come Capri e ruvidamente bella come Procida. Ma anche e soprattutto è giardino delle delizie in mare e in terra, come ben sanno Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro, ischitani doc con stelle Michelin al seguito (due il primo, una il secondo e dita incrociate per la prossima edizione della guida, in uscita nella prima metà di novembre). Sono loro ad aver fondato l’associazione senza scopo di lucro Saperi e Sapori, organizzatrice di un evento che percorre l’intera isola come un brivido goloso in una due giorni ad alta intensità gormand. In passerella, buona parte de la créme de la créme dell’enogastronomia nazionale, pronta a far bella mostra di sé tra super cene e street food, degustazioni e percorsi, supportati da un incontro-talk per raccontare le problematiche della ristorazione post-Covid.
Di Costanzo e Palamaro sono gemelli diversi. Entrambi ischitani, innamorati della propria terra, cocciuti al punto di scegliere di restare, immuni alle lusinghe della ristorazione delle grandi città (e più in generale del continente, come nelle isole si definisce lo stivale). È una scelta di vita, quella di stare sull’isola. Facile e goduriosa nella bella stagione: mare piatto come un vassoio blu, sole, allegria, le mille luci dei locali accese senza soluzione di continuità. Ma esaurito il tempo della spiaggia e dei bagni a mare, l’isola si richiude come un riccio e tutto diventa faticoso, dai tragitti in aliscafo (mai provato la traversata col mare appena appena malmostoso?) alla scelta ridotta di bar, ristoranti e negozi, molti dei quali con le saracinesche abbassate fino alla prossima Pasqua.
In compenso, Ischia è madre generosissima con i suoi figli cuochi: a disposizione, una cornucopia di materie prime come impossibile altrove, grazie alla commistione di terra vulcanica e mare a ridosso, sole forte e profumi inebrianti – piante esotiche ed erbe balsamiche, limoneti e arbusti selvatici – impastati con gli umori di un microclima portentoso e con la sapienzialità di coltivatori e pescatori. Un mix che solo certe isole benedette possono regalare. Amalgama perfetto per battezzare quello che i francesi chiamano terroir… Quale miglior scenario per un pacifico safari gastronomico?
Così, le gloriose materie prime ischitane saranno protagoniste dei piatti della cena di beneficenza in programma domenica 25, realizzata da un parterre di dodici superchef capitanati da Di Costanzo e Palamaro nell’atmosfera incantata delll’Hotel Regina Isabella, tra la terrazza pieds-dans-l’eau e lo scrigno del ristorante Indaco. Ma la vera festa, quella che fa palpitare i cuori degli appassionati di gastronomia, si dipanerà la sera successiva nel magico mondo del parco idrotermale del Negombo. Tra piscine termali e installazioni d’arte contemporanea, palme gigantesche e ginestre dal profumo sfacciato, più di trenta tra i migliori pizzaioli italiani proporranno tutte le pizze che avete sempre desiderato e non avete mai osato chiedere (almeno non in una sola serata): napoletane e romane, in teglia e alla pala, fritte e al padellino, più i pezzi fritti della tradizione campana.
Per la parte cucinata, Di Costanzo e Palamaro saranno ancora ai fornelli per guidare gli oltre cento cuochi (e altrettante cantine) in arrivo da ogni parte d’Italia, a cui aggiungere i tanti artigiani del gusto e i quaranta pasticceri che, dulcis in fundo, offriranno le loro leccornie irresistibili. I soldi raccolti serviranno, come ogni anno, a offrire borse di studio e corsi di specializzazione agli studenti meritevoli di scuole alberghiere e istituti professionali. Perché se l’isola è una conchiglia (cfr. Erri De Luca) occorre aprirla al mondo e mostrarne le bellezze, a partire da quelle gastronomiche. Ischia Safari serve anche a questo.
a cura di Licia Granello
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