Dopo una lunga ed intensa trattativa, caratterizzata da una posizione di rigidità della parte agricola nei confronti dell’industria, è stato raggiunto l’Accordo Quadro per la gestione dalla prossima campagna di trasformazione nel Bacino Nord Italia.
L’accordo sul pomodoro prevede la conferma dell’impianto contrattuale del 2022 per quanto riguarda le norme di qualità, fatta eccezione per alcune migliorie sul pomodoro tardivo, con un prezzo medio di riferimento di 150€/ton, il più elevato di sempre, con un aumento di oltre il 40% rispetto al 2022.
La decisione sui prezzi del pomodoro
«È prevalso il senso di responsabilità», ha dichiarato Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato territoriale del Bacino Nord di ANICAV. Ha poi proseguito: «La situazione emergenziale che sta vivendo l’Emilia Romagna, e in particolare l’area orientale della regione, e la consapevolezza di quello che avrebbe rappresentato una rottura definitiva delle trattative per la nostra filiera, ci hanno spinto a chiudere un accordo anche se non soddisfacente per le nostre aziende».
«In un momento difficile come quello che stiamo vivendo la “coesione” è l’unica risposta che può dare una filiera come la nostra» ha aggiunto Marco Serafini. Ha continuato il Presidente di ANICAV: «L’Industria ha fatto la sua parte pur consapevole delle difficoltà che deriveranno da un prezzo medio di riferimento così elevato».
Foto: PxHere
a cura di SZ
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