Un nuovo capitolo, un nuovo racconto. Presentato e degustato insieme a due monumenti enologici dalla cantina Storica della casa vinicola.
“Rispetto” è la parola chiave di quest’anno per il progetto “La voce di Biondi-Santi” che, ormai da anni, amplifica la presentazione del Brunello e della Riserva con un racconto originale, scritto per ricordare l’annata.
Per il Brunello 2018, presentato in un eccezionale tasting insieme alla Riserva 2010 e a quella 1998, la penna è di Joanna Harris, autrice di Chocolat, portato sullo schermo in un indimenticabile film con Juliette Binoche e Johnny Depp. La Riserva invece, vino eccezionale prodotto esclusivamente in annate particolarmente felici, viene proposta ad almeno dieci anni dalla sua prima uscita e conservata nella Storica, la porzione di cantina più preziosa della Tenuta del Greppo, che ospita le 42 finora prodotte dal 1888 a oggi.
Spiega l’AD Giampiero Bartolini: «La parola rispetto celebra una storia che dura da 120 anni, ma senza staticità. Ecco cosa intendiamo: rispetto dei luoghi, del territorio, dello stile della cantina, ma in una continua evoluzione».
Intervista a Federico Radi, enologo Biondi-Santi
Come si concretizza in vigna questa evoluzione nel solco della storia?
«Da anni portiamo avanti un lavoro monumentale di parcellizzazione, per valorizzare ogni singola porzione di vigna, con le sue caratteristiche e la sua esposizione. Manteniamo tutte le parcelle separate e ogni anno decidiamo quali utilizzare e in quali quantità per creare i nostri tre vini: Brunello, Riserva e Rosso di Montalcino. In contemporanea, stiamo recuperando il materiale genetico da vigneti storici che hanno tra i 50 e gli 80 anni, facendo una selezione massale dopo la potatura, per reimpiantare nuove vigne con lo stesso DNA. Il nostro mantra non è guardare indietro, ma guardare ‘di nuovo’ alla nostra storia».
Come affrontate il cambiamento climatico e la questione della sostenibilità in vigna?
«Sempre con il rispetto. Da anni pratichiamo l’inerbimento e la gestione ottimale dei suoli. Abbiamo modificato la potatura e la crescita delle piante per avere più foglie e schermare i grappoli dal calore eccessivo. La sfida, non facile, è tenere la gradazione sotto i 14 gradi per perseguire l’eleganza in bottiglia».
Una denominazione fortissima, quella del Brunello. Resta qualcosa da fare?
«Secondo me sì. Promuovere una maggior conoscenza del territorio reale, palmo a palmo. Far comprendere le differenze, anche notevoli, che passano da ettaro a ettaro. Ci vuole più formazione e più comunicazione».
I consumatori di Brunello stanno cambiando?
«Emergere l’esigenza di vini eleganti, quasi austeri, ma pronti da bere “subito”, quando sono giovani, vibranti. Sono sempre meno disposti ad attendere dieci o addirittura vent’anni per godere una bottiglia. In questo senso, la nostra filosofia di mettere sul mercato il Brunello con un anno in più di bottiglia va già in questa direzione».
La degustazione del Brunello 2018
Brunello 2018. Annata fresca, piovosa, ha originato un Brunello elegante, lineare, dai tannini fini, di spiccata acidità. Un vino lineare e leggiadro, rarefatto, quasi un velluto, con un finale sapido e netto. Nel pieno stile di Franco Biondi-Santi, per tutti a Montalcino “il dottore”: quinta generazione di famiglia, capo enologo dal 1970, è stato per oltre quarant’anni il custode dell’eccellenza di Tenuta Greppo. “Ed è questo lo stile che vorremmo fosse il nostro per il futuro”, chiosa l’AD Bartolini.
Brunello Riserva 2010, un’annata climaticamente da manuale, una Riserva spettacolare: fresca, croccante, ricca di frutti a polpa scura, intensa, in una parola: equilibrata e ancora giovanissima.
Brunello Riserva 1988, un’etichetta particolarmente importante perché segna il centenario dalla prima riserva. Anche qui, una grande eleganza e sottigliezza della trama, una speziatura piacevolissima, una chiusura fresca e tannica.
a cura di Barbara Sgarzi
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