Un viaggio tra i migliori sparkling wines per celebrare con stile: dalle raffinate cuvée francesi ai metodi classici italiani, passando per rosé di struttura, outsider come il Crémant e le ancestrali.
Le bollicine delle Feste 2024/2025 parlano di lunghi affinamenti, grandi classici e terroir vocati ma anche di qualche outsider. E vestono, molto spesso, l’abito dei vini rosati.
Bollicine delle feste 2024/2025 tra must e chicche
Dalla Francia: Champagne e non solo
Anno dopo anno, le annate e le edizioni di Krug punteggiano le tavole e riempiono le migliori carte dei vini. Per queste feste puntiamo sul rosa: Krug Rosé 28ème Édition è un blend di 32 vini provenienti da 6 annate, dal 2010 al 2016. Una permanenza di circa sette anni nelle caves regala complessità ed eleganza uniche, a partire dal color salmone. Al naso, aromi di arancia amara, ribes rosso, pasticceria. Al sorso, un’esplosione di piccoli frutti rossi e un finale nuovamente agrumato. Gli abbinamenti a tavola chiedono audacia, perché questo rosé di struttura accompagna perfettamente piatti anche molto saporiti come foie gras, agnello, selvaggina, carne bianca, cervo o ricette speziate.
Punta sugli abbinamenti food la Maison Tattinger: nella sede rinnovata e riaperta al pubblico, le cuvée più gastronomiche come Prestige Rosé e Brut Millésimé sono proposte in pairing con finger food pensati appositamente dallo chef due stelle Michelin Philippe Mille, del ristorante Arbane a Reims. Abbinamenti insoliti, a base di selvaggina, tra i quali spicca un’anatra alla ciliegia.
L’ultima novità di Henri Giraud, la cuvée P.R. 90-19, è creata impiegando esclusivamente la Reserve Perpetuelle (la riserva di famiglia, con una base che risale agli anni ’50). Con l’80% di Pinot Nero e il 20% Chardonnay, assembla vini dal 1990 al 2019 e ha un corredo aromatico con il quale giocare a tavola: sentori di croissant e cacao, note fruttate di pesca, mela golden e ananas, grande complessità e un finale fresco e iodato.
Usciamo dalla Champagne, continuando però a sperimentare le bolle francesi con i Crémant. Les Grands Chais de France fa sapere che con 200.000 bottiglie vendute in Italia nei primi 6 mesi del 2024, ha raddoppiato la vendita delle sue bolle rispetto all’anno precedente. Sempre Metodo Classico ma appunto fuori dalla zona dello Champagne, le aree di produzione principali sono in Borgogna, in Alsazia e nel Jura.
Una recente presentazione dei Crémant di Borgogna a Milano ha evidenziato delle piccole perle, come il Vive-la-Joie Rosé Brut 2018 di Bailly Lapierre. Da maggioranza Pinot Nero, con giusto un tocco di Chardonnay, è di un rosa lievemente aranciato, ha profumi di petali di rose e mandorle, un sorso lieve e fresco con un finale di frutti rossi. Vino da festa per eccellenza, perfetto per gli aperitivi. Per gli amanti della mixology, in calce la ricetta di un cocktail a base Crémant.
Chiudiamo la carrellata all’estero con un Cava. La denominazione catalana è cresciuta molto negli ultimi anni e la cantina Mestres, nel cuore del Penedès, coltiva le varietà tradizionali varietà tradizionali a bacca bianca originarie di quest’area, Xarel.lo, Macabeo e Parellada ed è pioniera del dosaggio zero. Brut Natura Gran Reserva Coquet 2019 è l’etichetta di ingresso, un Cava affinato in bottiglia per oltre 42 mesi fresco, elegante e salino. Consigliato ovviamente con tapas spagnole, ma anche ostriche, sushi, verdure in tempura, primi piatti ai frutti di mare o a base di funghi, formaggi freschi e semi stagionati.
Le bollicine italiane
Trentino e Alto Adige
Madame Martis di Maso Martis nel Millesimo 2015 uscito a ottobre, coniuga l’eleganza del Pinot Nero, la fragranza dello Chardonnay e la morbidezza del Meunier uniti da un affinamento di 8 anni. Una chicca per pochi, prodotta in poco più di 2.000 bottiglie, ha sentori di piccola pasticceria e sfumature di pane tostato, aromi di agrumi, fiori bianchi e frutta esotica con un sorso cremoso e avvolgente.
erfetta per le feste, è in abbinamento ideale con ostriche e crudi di mare ma anche tartufo, funghi porcini, fritture. Lo chef stellato Sabino Fortunato del Gallo Cedrone di Madonna di Campiglio l’ha sposata a un piatto di capesante scottate al burro di mandorla, cremoso di plancton e radice di prezzemolo, caviale italiano e ribes.
Altemasi Gran Cuvée Tirage 2021, un 100% Chardonnay da vigneti tra i 450 e i 700 metri slm, è una cuvée composta dalle migliori selezioni delle annate 2018, 2019 e 2020. Profumato di agrumi e marzapane, molto armonico e persistente, si accompagna a tutti gli antipasti e ai secondi di pesce e carni bianche.
Lanciato a ottobre, il Brut Millesimato, annata 2020, è l’ultimo della gamma 1673 di Cesarini Sforza. Uve Chardonnay e Pinot Nero della Valle di Cembra, terroir che si svela nelle note di mela Golden e pesca bianca al naso, seguite da aromi delicati di crosta di pane. Strutturato ma piacevolmente acido e fresco, è un eccellente compagno di tavola a tutto tondo.
Oro Rosso, come il porfido che tanti anni fa rese famosa la Valle di Cembra. Oggi decisamente più conosciuta per la qualità delle sue uve e per la sua viticoltura eroica, con le viti arrampicate su ripidi costoni, trattenute da chilometri di muretti a secco. Questa Riserva dosaggio zero di Cembra Cantina di Montagna è un Trentodoc 100% Chardonnay da vigne tra i 600 e i 750 metri slm. Elastico e vibrante, complesso e teso, ha profumi di frutta gialla matura e al sorso una pulizia e verticalità eccezionali. Compagno di salumi e formaggi trentini ma anche di antipasti a base di pesci d’acqua dolce (perfetto il salmerino).
Rosa la nostra scelta anche per l’altoatesina Cantina San Paolo. Praeclarus Rosé Brut, versione rosé del suo storico spumante, è sul mercato italiano da ottobre. Pinot nero all’80%, ha delicate sfumature buccia di cipolla e un bouquet intenso di frutti rossi con sentori di pesca e arancia. Sapido e strutturato al palato, con un finale morbido e rotondo, è un vino festoso, di piacevole beva ma non banale, che apre le danze degli antipasti.
Franciacorta
Satèn Franciacorta 2020 di Mosnel ha un bouquet complesso di note fruttate arricchito da
noci di macadamia e frutta esotica. Al palato tiene fede alla sua tipologia: setoso, morbido, raffinato, con note morbide di pasticceria secca e una grande freschezza, nitida e cristallina. Il nostro assaggio è stato in magnum, che ne ha esaltato ulteriormente la classe e la capacità di accompagnare perfettamente un intero pasto.
Tanto rosa nelle scelte delle feste di quest’anno, a testimoniare una qualità e un interesse che salgono anche da parte dei ristoratori. Rosé Franciacorta Brut edizione 2020 di Barone Pizzini, 100% Pinot nero, biologico come tutti i vini della cantina, ha note di ribes, amarena e cassis in una trama densa e ben strutturata. Accompagna splendidamente primi piatti anche complessi, formaggi e salumi, pesci saporiti.
Ultimo nato nella gamma Lantieri de Paratico, il Vintage Noir 2020 è una novità per la cantina franciacortina che in questa nuova etichetta ha raccolto le espressioni qualitative migliori del Pinot nero. Lanciato a novembre e prodotto in sole 3.000 bottiglie, ha note di frutta esotica e a polpa bianca, vaniglia e pan brioche e sentori erbacei e speziati. Si abbina a piatti a base di pesce e crostacei, risotti, paste ripiene, salumi e formaggi di media stagionatura, ma anche alla cucina orientale.
Piemonte
Nell’elegantissima bottiglia che impreziosisce ogni tavola, Serafino Alta Langa Riserva Pas Dosé Zero 140 Cerere, annata 2011, rivela la ricchezza di un affinamento estremo, 140 mesi sui lieviti, 12 anni, appunto, unita alla freschezza del non dosato e della sboccatura tradiva, che ne fanno un testimone fedele del territorio. Corposo e intenso, nitido e diritto come tagliato al laser, ha un finale vibrante e si abbina bene ai piatti del Natale: foie gras, caviale, crostacei.
Bera Alta Langa è un bel metodo classico da Chardonnay e Pinot nero, vendemmia 2019, dove i due vitigni si sposano perfettamente fondendo l’intensità e la delicatezza. Profumato di crosta di pane e lievito per il lungo affinamento, con un bouquet terziario regalato dall’evoluzione dello Chardonnay, è elegante e intenso, apre bene con gli aperitivi ma regge anche un tutto pasto con piatti delicati.
Sparkling fuori dagli schemi
Una bollicina ancestrale per Erste+Neue. Peak Nat, spumante naturale della linea Puntay, è una bollicina da Pinot Bianco 100% prodotta con metodo ancestrale, ma sboccata. Fruttata e floreale, fresca e sorprendente, ha un carattere gioioso e conviviale perfetto per i brindisi delle feste ma anche per appagare a tavola la curiosità degli intenditori.
Cà Rovere Cuvée del Fondatore: dal cuore dei Colli Berici, propone questo spumante Millesimato 2013 che il principe dei bianchi internazionali, lo Chardonnay, alla nostra Garganega. Dopo un lungo affinamento in bottiglia, il risultato è Il risultato è un vino elegante ed equilibrato, con un bouquet armonioso di mandorla, mela verde e delicate sfumature balsamiche, sapido e persistente, perfetto da abbinare a portate a base di pesce e formaggi a media stagionatura.
Gioì Extreme 2017 di Azienda Agricola San Salvatore 1988 è uno spumante da Aglianico, nato dalla volontà di sperimentare il Metodo Classico sul vitigno per eccellenza della tradizione campana. Bellissimo colore rosa ramato brillante, aromi di confettura di fragoline di bosco mandorla e croissant. Il palato è corposo, tannico ma di bella freschezza aromatica, con chiusura sapida e persistente. Perfetto per latticini, possibilmente campani pure quelli, prosciutto crudo, salmone tataki.
In apertura: foto PxHere
a cura di Barbara Sgarzi
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