Dal latte crudo al sapore dei prati: torna la grande festa di Slow Food dedicata ai formaggi e alla biodiversità.
Un occasione per porre l’accento su un nuovo progetto di Slow Food Italia: i prati stabili. Che vengono definiti così perché, con la loro varietà di erbe, da 20 a più di 100 nei pascoli di alta montagna, sono ecosistemi ricchissimi di biodiversità, capaci di contribuire al contrasto alla crisi climatica stoccando la CO2 nel suolo e nelle radici.
Un assaggio del programma
Nell’edizione 2023 il Mercato italiano e internazionale di Cheese tornerà a riunire casare e casari da ogni latitudine. Centinaia gli espositori provenienti da tutte le regioni italiane e da 14 Paesi. Tra essi, da segnalare il ritorno degli Stati Uniti e numerose presenze a livello europeo.
Protagonisti sono i Presìdi Slow Food, che riflettono patrimoni di pascoli, razze animali, latti e abilità manuali, e gli affinatori, che imprimono ai formaggi anima e identità, curandoli fino alle loro ideali condizioni di maturazione.
Tante lo occasioni di confronto: oltre alle conferenze sui temi centrali del settore e alle proiezioni serali, troveremo gli Apéro sur l’herbe, degustazioni a base di formaggi, mieli e liquori.
Nella piazzetta Valfrè di Bonzo poi i visitatori potranno esplorare il mondo dei pascoli e dei prati stabili grazie a un percorso sensoriale a tappe.
Ancora gli immancabili Laboratori del Gusto, organizzati a Bra ma anche nella Banca del Vino di Pollenzo.
In calendario inoltre gli Appuntamenti a tavola, in cui cuoche e cuochi italiani e internazionali condurranno alla scoperta di diversi ecosistemi, tra montagna e vie della transumanza.
Tornano due classici. Il primo è la Gran Sala dei formaggi con le sue proposte di degustazione tra Presìdi Slow Food e grandi caci a livello internazionale. Il secondo è l’Enoteca, che mette in luce produttori della Slow Wine Coalition e vini Triple A.
Sempre presenti, tra piazze, cortili e strade di Bra, i Food Truck, da abbinare all’offerta dei birrifici artigianali.
Ma tanto altro ancora vi aspetta.
In apertura: Say Cheese! – Alp Blossom, Germania – Alessandro Vargiu / Archivio Slow Food
a cura di SZ
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