La Coupe d’Europe de la Pâtisserie 2024 ha visto l’Italia salire sul secondo gradino del podio, seconda solo ad una Francia in patria che è sempre difficile da superare. I protagonisti dell’impresa sono due giovani pasticceri che con le medaglie hanno già dimestichezza.
Vincenzo Daloiso, classe 1996, dopo la Scuola Alberghiera muove i primi passi nella pasticceria di famiglia “Venezuela 1963”. Nel frattempo, frequenta vari corsi di perfezionamento e decide di intraprendere un percorso lavorativo all’estero. Per cinque anni si muove fra Cina e Londra, fino a tornare in Italia e vincere il Campionato Seniores di Pasticceria 2023.
Anche Raimondo Esposito, negli anni, ha saputo farsi spazio con maestria nel panorama dolciario e ha conquistato l’oro ai Campionati di Cucina Italiana nel 2018 a Rimini e l’argento alla Coupe d’Europe du Sucre 2023.
Li abbiamo incontrati per una intervista a due voci, per farci raccontare la loro avventura. Dalla preparazione fino al podio della Coupe d’Europe de la Pâtisserie. E oltre, verso il Mondiale.
Come, dove e quanto ci si prepara per vincere l’argento alla Coupe d’Europe
Vincenzo: «La nostra esperienza è stata molto dura ma altrettanto bellissima. In poco tempo siamo riusciti a concentrare tutte le nostre forze, contando che tra le selezioni (28 settembre) e gli Europei (21/22 gennaio) sono passati solo pochi mesi. Con Raimondo ci siamo preparati prima da me, a Barletta, per le selezioni e poi gli allenamenti sono proseguiti a Brescia, in CAST Alimenti. Come ci si prepara? Bella domanda, che dire: come metodo, si analizza prima il regolamento e poi si studiano e sviluppano le idee. La parte finale – un mese prima della competizione – è il periodo dedicato alle prove di gara a tempo. Queste servono per fare meno errori possibile nelle preparazioni che sono state programmate per la competizione».
Raimondo: «È stata una bellissima gara, emozionante e avvincente, con allenamenti molto duri e a tratti difficile; nonostante questo siamo riusciti a centrare il nostro obiettivo.
In CAST Alimenti abbiamo trovato un grande equilibrio riguardo alle pièce e ai dolci, e un grande aiuto da parte degli allenatori che ci hanno sostenuto a livello sia teorico sia pratico. Premetto che per noi questo secondo posto a Parigi è una vittoria. Andare nel cuore della Francia e arrivare secondi è grande motivo di orgoglio e gratitudine. L’europeo si vince così: con mentalità e allenamenti talvolta estenuanti, ma soprattutto con grande umiltà e consapevolezza».
Le difficoltà più grandi e un lavoro in team
Vincenzo: «Le difficoltà sono state tante. La prima, quella del tempo: non basta mai, soprattutto per raggiungere un certo risultato. Ora avremo un anno per prepararci ma grazie al team e alla squadra ce la faremo. La squadra non siamo solo io e Raimondo, ma un team meraviglioso capitanato dal nostro presidente Alessandro Dalmasso. Inoltre, ci hanno sostenuto fortemente Giuseppe Amato per il dessert al piatto, Andrea Restuccia per la torta gelato e Lorenzo Puca per la parte artistica. Il Club è sempre presente per noi, ogni consiglio è stato vitale».
Raimondo: «Ci sono state parecchie difficoltà e sono state risolte con equilibrio e tranquillità, un pizzico di incoscienza e soprattutto con grande caparbietà. Siamo riusciti a superarle anche grazie alla tanta stima reciproca, alla mentalità e all’intelligenza di ognuno, portando a casa questo risultato».
I giorni della Coupe d’Europe: emozioni, impressioni e live
Vincenzo: «Questa competizione ci ha insegnato che tutti quanti erano lì per lo stesso obiettivo e con la nostra stessa determinazione. Non vince sempre il più bravo, vince chi sbaglia meno. Noi abbiamo affrontato la gara con le nostre convinzioni e la nostra preparazione, portandola a termine. Raimondo ed io, alla fine di tutto e senza sapere i risultati, ci siamo ritenuti soddisfatti, avendo svolto una bella gara».
Raimondo: «La gara è “a scatola chiusa” perché può succedere di tutto (come a noi). I momenti belli ci sono stati anche prima della competizione live, dove ci siamo confrontati anche con un po’ di scetticismo, ma non abbiamo mai perso il filo conduttore.
Un grazie doveroso va fatto ad Alessandro Dalmasso, che personalmente ha creduto tanto in me. Ma anche a Lorenzo Puca, Andrea Restuccia e Giuseppe Amato che ci hanno sostenuto e allenato in modo impeccabile, senza mai tirarsi indietro. A qualsiasi ora, in qualsiasi circostanza, ci hanno diretto anche da lontano con consigli precisi e puntuali. Infine, questo piccolo traguardo lo dedico all’Italia “pasticcera” perché ci sono persone che fanno orari difficili e tanti sacrifici per questo lavoro e non vengono ripagate abbastanza. Noi siamo solo dei finalizzatori di questa competizione e di questo risultato ma c’è tanta gente dietro le quinte che merita di noi.”
La preparazione per il Mondiale di Pasticceria
Anche su questo punto Vincenzo e Raimondo concordano: la preparazione per il mondiale sarà lunga e tosta. «Siamo in attesa del regolamento, che probabilmente uscirà ad aprile. Per ora continuiamo ad allenarci, guardando sempre verso nuovi sviluppi. In attesa anche del terzo candidato per il ghiaccio».
a cura di Alessandra Sogni
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