
Marta Milani, giovane pasticciera lecchese, ha trasformato la passione per la pasticceria in una carriera di successo. Grazie alla formazione al Congusto Institute e a un percorso fatto di talento e dedizione, oggi fa parte del team del Cafè Cracco, simbolo dell'eccellenza gastronomica italiana.
Nel panorama della pasticceria italiana è nata una nuova promessa: Marta Milani.
Giovane e talentuosa pasticciera lecchese, è entrata ufficialmente nel team del Cafè Cracco di Milano. Un traguardo importante che racconta di un percorso ricco di passione, creatività e ambizione.
Marta Milani: dall’archeologia alla pasticceria
Marta Milani non ha sempre sognato di lavorare in pasticceria. Dopo il liceo scientifico, ha intrapreso studi universitari laureandosi in Scienze dei Beni Culturali.
Tuttavia, durante il periodo della pandemia, un’altra passione ha iniziato a farsi strada: quella per la pasticceria, in particolare quella vegana. Una scintilla che si è trasformata in fiamma e l’ha portata a cambiare strada, scegliendo di iscriversi al Corso Professionale di Pasticceria presso il Congusto Institute.
Sotto la direzione didattica di Marco Pedron, Milani ha affinato le sue competenze e concluso il corso con successo, distinguendosi al punto da ottenere uno stage presso il Cafè Cracco.
Qui, grazie al suo impegno e al talento, è stata confermata come membro stabile del team di pasticceria, un ambiente in cui può esprimere al meglio la sua creatività.
La pasticceria del Cafè Cracco: un nuovo paradigma
Il Cafè Cracco, con la guida del Pastry Chef Daniele Fiora dal luglio scorso, ha intrapreso un percorso di rinnovamento che pone la pasticceria al centro dell’esperienza culinaria.
Se un tempo i dolci erano il complemento di una cena al ristorante, oggi il loro ruolo è profondamente cambiato. La pasticceria del Cafè Cracco è diventata un riferimento per i clienti durante tutta la giornata, dalla colazione con una ricca selezione di viennoiserie, ai pranzi, fino ai dolci stagionali come il panettone, fiore all’occhiello della produzione.
Daniele Fiora, con un curriculum che include esperienze in realtà prestigiose come Peck e Besuschio, ha costruito un team giovane e motivato, in cui Marta Milani si inserisce con entusiasmo.
Grazie alla filosofia di squadra e al focus sulla qualità degli ingredienti, la pasticceria del Cafè Cracco non solo soddisfa il palato, ma crea una vera esperienza sensoriale.
Congusto Institute: la culla di nuovi talenti
Il percorso di Marta Milani è un esempio del ruolo centrale che Congusto Institute ricopre nella formazione di nuovi professionisti della pasticceria e della cucina.
La scuola, fondata da Federico Lorefice e Daniel Stoico, vanta più di 20 anni di attività e una lunga lista di ex allievi di successo.
Grazie alla guida di direttori didattici come Marco Pedron e Roberto Carcangiu, e a una rete di partnership strategiche con ristoranti e pasticcerie di alto livello, Congusto facilita l’inserimento dei suoi studenti nel mondo del lavoro.
Generazione Z: passione e determinazione
Il successo di Marta Milani è anche il riflesso di una generazione, la Z, capace di reinventarsi e affrontare con determinazione le sfide. Giovani come lei dimostrano che passione e tenacia possono trasformare i sogni in realtà. Marta ha saputo riconoscere il momento giusto per cambiare direzione e investire tutto in una nuova avventura professionale.
In un mondo che spesso vede la generazione Z come insicura o poco motivata, storie come quella di Marta raccontano una verità diversa: il desiderio di costruire qualcosa di significativo, trovando il coraggio di seguire il proprio istinto e le proprie passioni.
Un futuro dolce e promettente
Marta Milani, oggi, rappresenta il futuro della pasticceria italiana. Con il suo talento, la sua dedizione e il supporto di realtà formative come Congusto Institute, si inserisce in un panorama gastronomico in continua evoluzione.
E chissà, forse la sua storia è solo l’inizio di una carriera che la porterà a lasciare un segno ancora più profondo nel mondo della pasticceria.
Foto: Giulio Oldrini
a cura di Monica Papagna
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