Il 2022 segna due traguardi per il pasticcere di Costabissara: ha da poco spento le sue prime 60 candeline e festeggiato 30 anni alla guida del laboratorio di famiglia.
Dario Loison ha ripercorso la sua intensa storia aziendale dai primi anni difficili ai ricordi memorabili e alla recente entrata del figlio Edoardo in azienda in questa breve intervista
5 domande a Dario Loison
Come si mantengono l’entusiasmo e la carica del primo giorno in 30 anni di attività?
Sono entrato in Loison che avevo 30 anni, era il 1 settembre 1992. È inevitabile, oggi che ho 60 anni, sentire diversamente il peso delle responsabilità e del fisico che cambia. Mi rendo conto di non avere più la stessa capacità pro-attiva di qualche anno fa ma la testa e l’entusiasmo sono sempre un energico motore. Oggi devo pensare a non fare troppo ma fare il giusto e bene, che non vuole dire mettere in ombra il mio entusiasmo perché fa parte della mia indole.
Come si fa ad essere un punto di riferimento credibile e affidabile nel settore?
Credo che in qualunque settore si è credibili se si lavora con trasparenza e onestà. Loison è un’azienda con un profilo basso e alte prestazioni che lascia parlare i fatti. Dal 2000 ha un bilancio in utile e ha sviluppato in maniera costante il proprio operato verso l’export. Oggi siamo infatti presenti in oltre 60 mercati stranieri.
Come è cambiato il mondo della pasticceria in questi 30 anni?
Il mondo della pasticceria è radicalmente cambiato. Basti pensare al panettone: oggi parliamo di centinaia di produttori e microproduttori. Dunque a un allargamento che ha sicuramente giovato alla diffusione della cultura del panettone. Tutto ciò ci ha spinto verso un’innovazione continua sui gusti, sulla stabilità del prodotto, nel packaging e nella ricettazione di cui siamo consapevoli di essere trainanti con elementi innovativi unici. Ad esempio siamo stati i primi a lanciare il panettone col vino passito nel 2002, alla grappa nel 2003, al caramello salato nel 2018. La pasticceria è cambiata anche nella distribuzione: se 30 anni fa dovevo correre in lungo e in largo per chiedere di vendere un panettone a catene di prestigio come El Corte Inglés, oggi le posizioni si sono capovolte ed è El Corte Inglés che acquista direttamente da Loison. Se è stato possibile tutto questo è anche grazie non solo all’innovazione continua ma anche grazie alla nostra passione digitale.
Qual è il prodotto preferito da Dario Loison oggi?
In questo momento è la Tosa, che racchiude in ogni morso sensualità e pienezza. Si tratta di un’evoluzione del Panettone al Caramello salato, realizzata per dare continuità al gusto Loison tutto l’anno.
Come saranno i prossimi anni con l’entrata in campo di Edoardo?
Saranno sicuramente più elaborati e complessi. Gli ultimi anni sono stati difficoltosi per noi come per qualsiasi attività. Il Covid ha cambiato il mondo e il mondo sta cambiando in funzione del Covid a ritmi evoluti. Anche la guerra alle porte dell’Europa sta modificando gli equilibri economici mondiali. Ma io sono una persona fondamentalmente propositiva, vedo molte sfide e progetti da affrontare e spero che mio figlio Edoardo voglia farlo insieme a me. Gli auguro di capire quale sia l’attività che più gli piace e di raggiungere i suoi obiettivi. Non so se Loison Pasticceri sarà il suo futuro, io lo spero, vedo che si sta impegnando molto e sta trovando le sue soddisfazioni. Gli auguro con tutto il cuore di lasciare un segno del suo passaggio in Loison.
a cura di Simone Zeni
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