Il Pasticcere e Gelatiere

Dolci Sogni Liberi: per un Natale di riappacificazione e fratellanza

Dolci Sogni Liberi – Pasticceria Artigianale del Carcere di Bergamo – lancia una linea di prodotti natalizi realizzati dai detenuti che partecipano al progetto formativo. “Dolci Sogni Liberi – Pasticceria Artigianale del Carcere di Bergamo”, così si chiama il progetto per esteso,  nasce nel 2012, quando la Cooperativa sociale Onlus Calimero stipula un accordo con la direzione della Casa Circondariale E L’ASL di Bergamo e prende in gestione gli spazi del forno esistente presso questa.

Il laboratorio pre-esistente è il frutto di un percorso nato anni prima dalla collaborazione tra la direzione e l’ASPAN (associazione panificatori artigiani). Il compito che si prefigge questo proto-progetto è di carattere puramente formativo. All’interno del forno, attrezzato ad-hoc dall’associazione, i detenuti hanno modo di apprendere, fare esperienza e tramandare tra loro le basi della panificazione. Il forno è completamente auto-gestito.

Ad oggi all’interno del forno di Dolci Sogni Liberi lavorano sei detenuti ed un responsabile esterno assunti direttamente dalla cooperativa e tre detenuti ingaggiati con una “borsa lavoro” formativa. Gli orari su cui vertono le attività produttive sono prevalentemente al mattino visto il tipo di commesse. Si dispone altresì dell’elasticità concessa dalla Direzione della Casa Circondariale per poter lavorare durante l’arco dell’intera giornata. All’interno del laboratorio sono presenti due moduli di forno statico Polin per la panificazione, un forno rotativo Zucchelli per la produzione di biscotti, due impastatrici, celle e tutta la strumentazione necessaria a qualsiasi esigenza. Il progetto è a norma con tutte le regolamentazioni di carattere igienico-sanitario (HACCP), la SCIA, corsi sulla sicurezza, primo intervento e confezionamento di generi alimentari

Perché questa iniziativa è così importante?

 Lo abbiamo chiesto a Rosalucia Tramontano, Direttrice della Cooperativa Calimero. «Per molti motivi, prima di tutto per il profondo valore che il lavoro riveste nella nostra società. È vero che – se si legge questo progetto in modo superficiale – può sembrare sleale consentire l’accesso “facilitato” di un condannato a quella scarsa risorsa per tutti così difficile da conquistare. Tuttavia non possiamo dimenticare che è per il bene di tutta la comunità e non sono per quello dei detenuti che occorre trovare strumenti in grado di promuovere percorsi di riabilitazione per reintegrare nella società chi ha sbagliato, una volta scontata la propria pena».

Come si vive in condizioni di privazione della libertà?

«La condizione di forzata inattività alla quale è sottoposto suo malgrado il condannato, è inevitabilmente portatrice di frustrazione e aggiuntiva sofferenza. Basti pensare all’enorme dilatazione del “tempo vuoto”, all’eccessivo ozio indesiderato, alla mancanza di esprimersi, all’impossibilità del riscatto morale e sociale e, non ultimo, alla totale mancanza di quei mezzi minimi di sostentamento economico. Da qui nasce l’idea di mescolare tutte queste motivazioni come fossero veri e propri ingredienti, unirle a materie prime Equosolidali per dare vita a pane, biscotti, lievitati e altri deliziosi prodotti da forno»

Quali potrebbero essere, invece le opportunità di Dolci Sogni Liberi?

«Dolci Sogni liberi ha un valore aggiunto interessante che potrà portare i detenuti ad acquisire una professionalità importante e spendibile all’esterno, una volta scontata la pena. Il laboratorio ha avuto da subito una connotazione molto simile a quello che sarebbe stato un laboratorio esterno, con vincoli di orari e produttività, proprio perché, una volta usciti non dovranno percepirne la  differenza».

 

 

a cura di Atenaide Arpone