Di recente apertura, Don Crosta, a Volla, sta facendo parlare di sé in città e in quel di Napoli.
Abbiamo così intervistato il titolare e pizzaiolo Vincenzo Sannino per farci raccontare i suoi segreti.
Abbiamo così scoperto una realtà di famiglia fatta di tanto lavoro e… una variegata, irresistibile proposta di pizze.
Ecco cos’ha raccontato a Italian Gourmet.
Don Crosta, intervista a Vincenzo Sannino
Quando è nato il suo locale?
Don Crosta ha aperto circa un anno fa e in un tempo tutto sommato breve ci ha dato davvero tantissime soddisfazioni.
Come descriverebbe Don Crosta?
È un locale di stile decisamente pop , molto colorato, allegro. L’ambiente è informate, capace di accogliere tutti. Per questo è amato da un pubblico trasversale: bambini, ragazzi e adulti.
Di quanti coperti dispone?
Abbiamo un totale di 75 coperti. In estete, con i posti esterni, riusciamo ad arrivare a 90.
Chi la affianca in questo progetto?
Posso senza alcun dubbio dire che si tratta di una gestione familiare. Accanto a me c’è tutta la mia famiglia, da mia moglie ai miei genitori.
Come si compone il menu?
La nostra proposta si concentra sulla pizza, che proponiamo in varie tipologie. Sempre rispettando la stagionalità dei prodotti. Abbiamo anche una belle selezione di fritti.
Che tipo di pizza offre ai suoi clienti?
Come dicevo non ci limitiamo ad una sola tipologia. Facciamo focaccia romana, pizza napoletana. Proponiamo anche la pizza a tripla cottura: vapore, fritta e al forno. Per accontentare davvero ogni palato.
Quali sono gli altri punti di forza di Don Crosta?
Sicuramente puntiamo molto sulla sostenibilità. Concetto che sviluppiamo nella proposta food e non solo: abbiamo un packaging interamente compostabile, mentre le nostre pizze e le nostre pietanze vengono pensate e realizzare utilizzando la materia prima per intero. Zero sprechi!
E come la selezione questa materia prima?
Selezioniamo prodotti locali e italiani dall’indiscussa qualità. Utilizziamo quindi eccellenze locali, come un culatello prodotto nell’Avellinese, o certezze nostrane, come la farina Petra – Molino Quaglia.
a cura di Redazione Italian Gourmet
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