Nella edizione della Guida Gelaterie d’Italia 2025, in uscita ad aprile, diventano 599 le insegne dove mangiare il migliore gelato d’Italia. Presentata al SIGEP World di Rimini dal Gambero Rosso e in uscita ad aprile, vede 86 nuovi ingressi e 10 esercizi che si aggiudicano i premi speciali. In salita anche il numero dei Tre Coni, il massimo riconoscimento in guida, che con 6 new entry diventano ben 72.
Il migliore gelato d’Italia è oggi
In Italia non si è mai mangiato un gelato così buono come in questo momento storico. Eppure non è questa la più eclatante novità emersa durante la presentazione della nona edizione della Guida Gelaterie del Gambero Rosso. La grande innovazione è la capacità dei gelatieri di riuscire a individuare un modello imprenditoriale sempre più “su misura” e sostenibile, sia per l’ambiente sia per i lavoratori.
Il migliore gelato d’Italia è una impresa “su misura”
«Diamo ormai per assodate la “bontà” del gelato e la conoscenza profonda che i maestri del freddo hanno delle materie prime. Oggi abbiamo voluto puntare i riflettori sulla capacità della maggior parte dei gelatieri di intercettare il modello imprenditoriale che più gli si confà» chiarisce la curatrice dell’edizione 2025, Annalisa Zordan. «C’è chi si è specializzato anche nella cioccolateria o nei grandi lievitati raggiungendo livelli eccelsi. C’è chi ha aperto e continua ad aprire più succursali riuscendo a conciliare standardizzazione e qualità. O c’è chi ha un solo negozio, apre, manteca, sta alla vendita e quando finisce il gelato chiude bottega».
Sono soprattutto i gelatieri nati tra gli anni ’80 e ’90 ad aver dimostrato di essere in grado di proporre un diverso modo di fare impresa. Un modello più in linea con le esigenze di un mondo del lavoro in forte cambiamento. Al centro, l’equilibrio fra rigore di un’offerta di altissimo livello con l’importanza del “work-life balance“.
Dalla nona edizione della Guida dedicata al sottozero emerge, quindi, un comparto gelato quanto mai florido. Un settore al passo con i tempi e spesso addirittura in grado di anticiparli. La Guida 2025 racconta una grande evoluzione, in linea con il gusto attuale: meno colori forti, zuccheri contenuti, più attenzione a materia prima e salubrità. Inoltre il gelato del futuro sarà sempre più al servizio del territorio di riferimento, servito in cono o coppetta.
Un’eccellenza lungo tutto lo Stivale
Crescono i premi e le insegne coinvolte nell’edizione 2025: le gelaterie recensite diventano 599, in aumento rispetto alle 550 dello scorso anno. Si arricchisce anche la rosa dei Tre Coni – massimo riconoscimento in termini di eccellenza – che passano a 72, con 6 nuovi ingressi ben distribuiti su tutto il territorio.
A livello regionale, la Lombardia si conferma al vertice della classifica (14 esercizi, come lo scorso anno), registrando due new entry. Seguono il Piemonte e l’Emilia-Romagna a pari merito (10 esercizi), mentre il Lazio si fregia di 8 premiati con il massimo punteggio. Scendendo nel dettaglio i 6 nuovi tre coni sono: Gelato Contadino a Bergamo, Mille a Verolanuova (BS), Maritozzi e Gelato di Barbara e Renato a Bologna, Gelati Crispini a Spoleto, Mokambo a Ruvo di Puglia e La Cremeria Vitaro a Rende.
Aumentano anche le categorie dei premi speciali, assegnati agli esercizi che si sono distinti in ambiti specifici, che diventano sei. Il “gelatiere emergente” di quest’anno è Maria Teresa di Fraia di Gelati Radicali (Ancona), il premio “sostenibilità” va a DaRe di Roma, mentre il “miglior gelato al cioccolato” è quello della Gelateria San Gottardo (Borgomanero – NO). Il “miglior gelato alla crema” lo propone, invece, Zampolli (Trieste). Tre le insegne che si contendono l “miglior gelato gastronomico”: la gelateria Panna&Storti (Romano d’Ezzelino -VI), il Teatro del Gelato (Sant’Agostino – FE) e Gelizioso (Sarno -SA). Infine il premio valorizzazione delle filiere è andato a Nonna Papera (Cantù -CO), a Mario Magrini (Roseto degli Abruzzi – TE) e a l’Artigianale di Pozzallo (RG).
Foto Francesco Vignali Photography
a cura di Valeria Maffei
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