È da poco stato pubblicato Cuciniamo naturale, il nuovo libro dello chef Emanuele Giorgione. Il volume, edito da Italian Gourmet, racconta la filosofia di Giorgione e illustra moltissime ricette. Si tratta del primo libri targato iFoodies, la collana dedicata agli appassionati e non più soltanto ai professionisti.
Quando hai iniziato a rivolgere la tua attenzione verso una cucina che fosse più sana e naturale?
Da anni ho fatto una scelta che coltivavo nel cuore sin da bambino, quando chiedevo ai miei genitori “perché invece di mangiare gli animali non mangiamo il cibo che dia- mo agli animali?”. La mia motivazione era tanto semplice e innocente quanto sentita: a mio avviso così facendo ci sarebbe stato più cibo per tutti, soprattutto per i bambini meno fortunati a cui ero costantemente chiamato a rivolgere un pensiero da genitori, insegnanti, chiesa e persino tv. Incredibile quanto possano essere disarmanti i bambini con la loro chiara e pura visione del mondo!
Una scelta di vita che coinvolte anche le persone che ti stanno accanto.
In questa scelta mi ha aperto gli occhi, mi ha accompagnato, mi sostiene e mi supporta quotidianamente Francesca, la donna che amo, nonché la persona migliore che potessi incontrare. Attraverso l’amore per Luna e Clark, i nostri Dobermann adottati nel 2013, si faceva sempre più chiara in me l’esigenza di coerenza tra l’amore e il rispetto per gli animali e la mia nutrizione, non solo per la mia salute ma anche per la salute del nostro pianeta.
Qual era la maggiore difficoltà, all’inizio, di chi voleva fare una scelta alimentare come la tua?
Non è un percorso facile, ma non è nemmeno un percorso difficile. È una scelta! Forse è il famoso click che scatta nel cuore e nella testa delle persone quando si decide di fare il primo passo verso un obiettivo che si sente proprio da sempre. Viviamo in un’epoca di vera emergenza. Abbiamo visto pandemie e guerre e viviamo una crisi climatica senza precedenti. Oggi abbiamo la consapevolezza e i mezzi per fare la nostra parte. Fino a pochi anni fa seguire una dieta equilibrata e mirata al benessere era un vero e proprio lusso. Solo in pochi potevano permettersi di seguire un’alimentazione basata su ingredienti biologici, proteine vegetali, pseudo-cereali e cereali alternativi. Ingredienti come quinoa, sorgo o il semplice latte vegetale erano introvabili e disponibili a prezzi decisamente elevati. Ho cucinato per la prima volta la quinoa nel lontano 2002 e posso dire per personale esperienza che era pressoché impossibile reperirla e il costo era elevatissimo. Sino a pochi anni fa si dovevano macinare chilometri per raggiungere quell’unico negozietto che vendeva latte di soia ed era un’impresa titanica reperire della semplice pasta senza glutine che non fosse a base di amidi.
Il panorama odierno è molto differente?
Oggi possiamo trovare invece decine di tipologie di latte vegetale – di svariate marche, a base di frutta secca, avena o cereali nel supermercato sotto casa. La pasta senza glutine ha visto una totale rivoluzione e sono persino comparsi sugli scaffali dei supermercati più comuni farine prima introvabili come quella di miglio, riso integrale, farro integrale, cocco o dolcificanti come agave o sciroppo d’acero. Una cosa importante da sottolineare è che in questi anni abbiamo visto velocizzarsi un fenomeno presente da sempre, cioè l’adozione e la coltivazione con successo di vegetali esotici nel nostro Bel Paese. Basti pensare ai pomodori che, storicamente, sono originari delle Americhe e sono stati introdotti e coltivati in Italia solo nel XVI secolo e finalmente utilizzati in cucina con successo nel ‘700. Ora la sola Italia produce più varietà di pomodori di tutto il resto del mondo, e il gusto dei pomodori italiani, la consistenza e le caratteristiche organolettiche sono riconosciute come le migliori. Oggi troviamo il pak choi coltivato nel Lazio, l’avocado siciliano, la quinoa biologica emiliana, il miso fatto senza soia, sostituita con legumi e cereali italiani. La lista di questi esempi è lunga ed è destinata ad aumentare.
Qual è il maggior vantaggio di questa tendenza?
Consumare prodotti locali, anche quando sono di origini lontane come quelli citati, diminuisce fortemente l’impatto ambientale. Preferire i prodotti locali a quelli importati comporta anche, alla lunga, una diminuzione dei costi di acquisto. Va visto come un investimento sotto molti punti di vista.
Questo vale anche dal punto di vista professionale?
Sì, la mia professione mi ha regalato la possibilità di lavorare con aziende del lusso in diverse parti del mondo. Prima era difficile reperire determinati ingredienti ed era difficile offrirli ai clienti. Quella di cibo sano, salutare e sostenibile era un’offerta rivolta a pochi e richiesta da pochi. Ma le cose sono cambiate in modo rapido e questo trend è in crescita costante. C’è un’urgenza che prima non era stata compresa e c’è una necessità che prima non era vista come tale. Così, da quando ho deciso di intraprendere la libera professione, ho la fortuna, il privilegio e l’onore di mettere le mie conoscenze al servizio non solo della nicchia ma di tutti. Questa credo sia stata l’evoluzione più grande, bella e vera che la mia carriera potesse avere. Scrivere questo libro in questa veste così accessibile è stato un regalo meraviglioso. Se queste pagine riusciranno a mettere un semino nel vostro cuore che germoglierà poi in azioni di cui beneficerà il pianeta e ogni suo abitante, non vinco solo io e non vinci solo tu, ma vinciamo tutti!
a cura di Redazione Italian Gourmet
Cuciniamo Naturale
Emanuele Giorgione
Un ricettario green dove la cucina dei “senza” dona valore aggiunto ad ogni piatto. Dall’aperitivo ai dolci, lo chef ci trasporta in un mondo tutto naturale, con una pratica guida agli strumenti più adatti per una cucina vegetale e vegana, con tante idee su come organizzare la propria spesa e i piatti a cadenza settimanale, completo di spunti su sostenibilità e nutrizione, da mettere in pratica ogni giorno.
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