“L’elemento vegetale è oggi uno dei punti cardine della mia cucina e fa sì che le sfumature dei miei piatti cambino, di giorno in giorno”, così presenta la sua filosofia Enrico Crippa, chef tristellato del Piazza Duomo di Alba. Quale migliore ambasciatore della Garden Gastronomy della Maison Veuve Clicquot, la gastronomia d’autore interpretata dai più grandi chef al mondo, elaborata attorno a La Grande Dame e incentrata sul mondo vegetale?
La tavolozza dello chef, quella in cui sceglie e mescola i colori dei suoi piatti, è il leggendario orto di Piazza Duomo, nella Tenuta Monsordo Bernardina, a pochi passi da Alba, dove si coltivano, in serra o en plein air, più di quattrocento specie vegetali, seguendo il regime biologico e biodinamico.
Si dice che il menu di Piazza Duomo cambi quasi in tempo reale, seguendo il ritmo della natura con i suoi mutamenti quotidiani. Lo chef ogni mattina raccoglie personalmente le verdure, le erbe e i fiori che animeranno i suoi piatti aromatici e colorati.
La Grande Dame 2015 da Enrico Crippa
E proprio chez Enrico Crippa, qualche giorno fa, La Grande Dame 2015 si è presentata al mondo. La Grande Dame 2015 è il 24° Millesimato dal 1972, anno in cui Veuve Clicquot ha presentato la sua prima Cuvée de Prestige per celebrare il bicentenario della Maison.
Chef Crippa ha abbinato la Grande Dame 2015 alla sua Insalata 21…31…41…51, uno dei suoi piatti più emblematici, che varia a seconda della stagione e di cosa offre l’orto, da scoprire lentamente assaggiando le decine di varietà di germogli, fiori e foglie che la compongono e da degustare dall’alto verso il basso, in simbiosi con la verticalità e la solarità della Grande Dame.
Per l’occasione lo chef ha presentato un menu con i alcuni suoi classici, insieme all’inedito Omaggio a Madame Clicquot che, accostando merluzzo, zenzero e zafferano riverberava l’etichetta della Grande Dame.
Ottimismo è la parola d’ordine della grande casa vinicola francese, e ogni nuova Cuvée diventa l’occasione per rappresentare resilienza, speranza e tenacia, qualità che legate al destino di Madame Clicquot, la Grande Dame de La Champagne e una delle prime imprenditrici dell’età moderna.
Madame Clicquot amava il Pinot Noir e la Grande Dame 2015 continua la sua visione: è un assemblaggio di più del 90% di Pinot Noir degli storici Grands Crus, esaltato da un 10% di Chardonnay, teso ed elegante.
Un’annata prodigiosa firmata Veuve Clicquot
Nella Champagne il 2015 è stato un anno prodigioso, con piogge scarse e giornate ben soleggiate, regalando vini concentrati e strutturati e, nel caso della Grande Dame 2015, con un potenziale di invecchiamento di oltre 15 anni.
Didier Mariotti, Chef de Caves Veuve Clicquot definisce la Grande Dame 2015 un Millesimato solare, con una veste dorata ed effervescente che al naso offre freschezza e mineralità con leggere note floreali e fruttate e che diviene morbida e setosa al palato.
La mise en place di Piazza Duomo, dialogava con i colori scelti da Paola Paronetto per i cestelli da ghiaccio e realizzati da lei stessa in paper clay, una tecnica ceramica che mescola argilla e cellulosa, con una procedura lunga e molto laboriosa.
Paola Paronetto è la prima artista italiana chiamata dalla Maison francese a interpretare forme e valori della Grande Dame. La ceramista crea oggetti poetici, leggeri ma resistenti, di forma irregolare e texture materica, con un effetto che varia al variare della luce.
Per Veuve Clicquot, oltre ai coffret a basso impatto ambientale che vestiranno le bottiglie e saranno declinati in sei tinte in armoniosa combinazione, l’artista ha creato i Giganti, grandi sculture colorate a forma di bottiglia che vogliono trasmettere il messaggio di ottimismo della Maison e sono una metafora della verticalità dei vini.
Foto: Ikka Mirabelli
a cura di Redazione Italian Gourmet
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