Negli ultimi giorni su alcuni giornali italiani, sono rimbalzati i risultati di uno studio condotto da due team di ricercatori in Spagna e Francia che avrebbero scoperto presunti effetti negativi del gelato sul nostro organismo.
Conpait risponde ad alcune fake news sul gelato. Qualche settimana fa una ricerca franco-spagnola pubblicata sul British Medical Journal* ha allarmato appassionati e addetti ai lavori. Secondo quanto riportato da alcuni media italiani, che hanno ripreso e diffuso la notizia, il gelato aumenterebbe il rischio di malattie cardiovascolari e quello di sviluppare diabete, obesità e tumori. In realtà, leggendo bene lo studio scientifico, sotto attacco sono i cibi processati e ultra-processati: hamburger, wurstel, merendine, pizze surgelate, crocchette o bastoncini prefritti, patatine, biscotti e dolci a lunga conservazione, nel lungo elenco figura anche il gelato confezionato, ben diverso dal gelato artigianale nostrano.
Per questo motivo Conpait Gelato, sezione della Confederazione Pasticceri italiani, ha voluto tranquillizzare l’opinione pubblica e i gelatieri riportando l’opinione della Dottoressa Lydia Oliva, counselor in nutrizione e comportamento alimentare:
«E’ imprescindibile distinguere tra gelato artigianale e gelato industriale confezionato o realizzato con semilavorati che hanno subito iperprocesso – spiega la Dottoressa – il gelato industriale viene prodotto utilizzando ingredienti a lunga conservazione: se osserviamo l’etichetta spesso notiamo un lungo elenco composto da oli e grassi di diverso tipo, addensanti, coloranti, che rendono certamente meno digeribile il gelato e possono aumentare il rischio di infiammazioni dell’intestino, allergie, malattie metaboliche o cardiache. Tra gli emulsionanti più usati ci sono addirittura prodotti di sintesi derivanti da scarti alimentari sia animali che vegetali!». Un discorso a parte merita il gelato fatto al momento a partire da materie prime scelte: «il vantaggio di un gelato artigianale è invece che si consuma sempre fresco: nelle migliori gelaterie si produce anche più volte al giorno, contiene pochissimi ingredienti e la qualità della materia prima è selezionata e controllata, si lascia molto spazio alla stagionalità e a prodotti locali e freschi».
Da parte sua Conpait aggiunge: «Vogliamo quindi tranquillizzare tutti sul fatto che il cono che state mangiando non vi ucciderà. Il gelato non è solo buono, ma è anche molto salutare: basta qualche accorgimento per riconoscere quello di qualità. È considerato un peccato di gola ma in realtà, nel contesto di una dieta sana ed equilibrata, stando attenti a non eccedere nelle quantità, può essere un piacere che fa bene a corpo e spirito», conclude la Dottoressa Oliva.
Il gelato ha infatti una buona presenza di fattori vitaminici antiossidanti, un buon apporto di proteine del latte o delle uova ad alto valore biologico; grassi a catena corta di facile digeribilità, sali minerali; calcio e fosforo, componenti essenziali per il tessuto muscolare e vitamine: A e B2. E’ facile da digerire, è un alimento equilibrato dal punto di vista nutrizionale e ci fa sentire sazi più a lungo. Il gelato è ottimo anche per chi fa sport: contiene acqua in abbondanza per reintegrare le perdite dovute al sudore, il lattosio e il saccarosio inoltre si rivelano importanti per il metabolismo dei globuli rossi e per il tessuto nervoso. E non dimentichiamo che il gelato migliora l’umore e ci rende felici.
Continuiamo dunque a mangiare gelato, esorta Conpait, ma impariamo a sceglierlo: «Per essere sicuri di mangiare un gelato genuino per la nostra salute – ci spiega Ida Di Biaggio, Presidente della Conpait Gelato (Confederazione Gelatieri Artigianali Italiani) – andate alla ricerca del gelatiere professionista, colui che è disposto a dedicarvi tempo per illustravi la sua ricetta, i suoi ingredienti, che troverete facilmente esposti nel suo libro degli ingredienti, osservate l’amore che ogni giorno mette nella selezione, nella ricerca dei suoi ingredienti e nel suo desiderio di aggiornarsi, per essere sempre attento alle vostre esigenze, per farvi apprezzare attraverso il gelato le materie prime che la natura offre e per servirvi, alla fine, un gran gelato. Un gelato – conclude la Di Biaggio – fatto con coscienza e consapevolezza rispettando prima se stessi, perchè ricordate che i primi clienti di noi stessi siamo noi!»
Consultiamo dunque la lista degli ingredienti, non lasciamoci abbagliare dai colori sgargianti, evitiamo le gelaterie con le vaschette che strabordano di gelato, facciamo attenzione alla stagionalità dei prodotti utilizzati, lasciamo pure i gelati confezionati a prendere fresco nei banchi frigo dei supermercati e dei bar, costruendo un rapporto di fiducia con il nostro “dispensatore di felicità”.
Dunque lunga vita al gelato…e a noi che non riusciamo a farne a meno!
a cura di Atenaide Arpone
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