In stile minimalista per conquistare Milano. Così si presenta l'elegante punto vendita Farini Bakery, affacciato con grandi vetrine su Porta Ticinese. Una galleria di carattere per pane e prodotti da forno.
a cura di Margherita Toffolon
Farini Bakery & Cafè apre a Milano e porta la firma niente meno che dell’architetto minimalista John Pawson.
Uno stile inconfondibile è quello che caratterizza la prima apertura milanese del brand veneziano che conta tre negozi strategici nella città lagunare. In una delle zone di Milano a più alta frequenza giovanile, tra via Molino delle Armi e corso di Porta Ticinese, la sobria eleganza di questo punto vendita attira e incuriosisce anche i passanti più distratti e frettolosi.
Ancora una volta l’essenzialità giapponese e il rigore anglosassone, che contraddistinguono tutte le realizzazioni del progettista, lasciano il segno. Come da richiesta della committenza, è stato realizzata una galleria per il pane che è contemporaneamente palcoscenico per i panettieri e luogo di ritrovo per i clienti.
Tutto è stato materializzato attraverso sfondi raffinati per persone e oggetti, la cura dei dettagli, delle forme, dei materiali e della luce. Il gioco particolare di elementi incassati e sporgenti è studiato per adattarsi alle condizioni future del luogo.
Le grandi vetrate a tutt’altezza sui due fronti verso strada, intervallate da pilastri in Ceppo di Gré, annullano le distanze verso il bancone di 14 metri realizzato con la stessa pietra ornamentale. Un unico elemento d’arredo che sembra alleggerito della massa dall’abbondanza di luce naturale, dai toni chiari, dalle diafane superfici esterne, tanto da sembrare appoggiato sopra il pavimento in rovere. L’organizzazione spaziale e funzionale segue lo sviluppo del bancone su tutta la lunghezza del locale.
A fare da sfondo pareti in mattoni a vista inglesi con tonalità uniformi alla pietra dominante per rendere più ampio lo spazio. Oltre i muri perimetrali si celano i servizi e il laboratorio, che si smaschera affacciandosi sul bancone tramite una vetrata. Laboratorio e zona vendita sono a vista per dichiarare la qualità dei prodotti appena sfornati. Lo sviluppo in orizzontale del negozio è sottolineato dalla sequenza di esili tavolini rotondi sopra i quali si attestano lampade in vetro a sospensione.
È questa una zona d’appoggio per la consumazione smart, mentre quella slow si attesta lungo le vetrate, dove sono posizionate mensole accoppiate a sgabelli con struttura tubolare. Mensole e pilastri in Ceppo di Grè interrompono la sequenza vetrata sul fronte maggiore e formano un’unica struttura seppur con diversa sezione. L’alternanza di linee verticali e orizzontali come fra superfici squadrate e curve è fra le caratteristiche del progetto.
Le linee orizzontali del pavimento a grandi doghe di rovere, posato in perpendicolare rispetto al bancone, così come quelle verticali dei mattoni a vista delle pareti, ritmano impercettibilmente le superfici.
I vetri curvi dell’ingresso della Farini Bakery di Milano, quale invito a entrare, sono un atto di attenzione ai clienti e alla tecnologia. Non sono gli unici! Anche le vetrine sopra il bancone sono curve: una sorta di abbraccio sui tanti prodotti esposti. I rimandi alla tradizione architettonica lombarda e al design milanese sono evidenti nella reiterazione della pietra ornamentale di colore grigio-azzurro e delle maniglie Lama di Gio Ponti.
Lo spazio è inondato di luce naturale mentre assume un ruolo complementare quella artificiale, puntuale sopra il bancone (faretti incassati a soffitto) e i tavolini a stelo (lampade Fucsia di Flos) oppure lineare fra parete e soffitto per concentrare l’attenzione sul menu (caffetteria, colazione, pizze, focacce e bibite).
Ma il pane dov’è collocato? Davanti alla vetrina del laboratorio all’interno di cestini in fil di ferro. Sicuramente ben presentato anche se non immediatamente visibile in quanto oltre la distesa di pizze sul bancone, il prodotto più venduto di Farini Bakery in linea con il target della città di Milano.
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