Cuochi e luoghi per cambiare il mondo. È la filosofia dei FoodChangers, i cuochi che vogliono andare al di là della classica, anche se raffinata, attività di cucina per cercare di incidere sulla vita dei territori e di portare una particolare cultura gastronomica.
a cura di Daniela Guaiti
E saranno proprio i FoodChangers i protagonisti della seconda edizione di “FoodExp-food life experience”, l’evento dedicato alla ristorazione, alla cucina e all’hospitality d’autore in programma a Lecce dal 15 al 17 aprile 2019.
Le sale quattrocentesche di Torre del Parco, dimora alle porte del capoluogo salentino, ospiteranno i più grandi chef mondiali che hanno fatto della cucina un laboratorio di idee e di valori, della dispensa una biblioteca edibile, del rispetto del pianeta una pratica giornaliera. Sul palco sfileranno dunque non solo campioni dell’haute cuisine e professionalità esemplari nell’ambito del management d’hotel, ma storie in grado di incidere nella quotidianità dei territori. Storie di cuochi capaci di spingersi oltre il perimetro del proprio ristorante e del proprio interesse imprenditoriale, per puntare sulla solidarietà, sulla crescita collettiva, sulla ricerca che riesce a svelare paesi e regioni a se stessi.
In cattedra saliranno anche i docenti delle migliori scuole di formazione professionale dedicate al personale di sala e d’albergo, quelle dove si allevano i professionisti dotati dello human touch: quel tocco in più che fa la vera differenza nell’ospitalità delle migliori strutture ricettive del mondo.
Nella tre giorni salentina ci sarà anche spazio per la competizione che premierà il Miglior chef e Pizza chef emergente e il Miglior emergente sala fra gli under trenta pugliesi. La manifestazione, organizzata da Witaly, consolida il lungo sodalizio con FoodExp offrendo ai giovani pugliesi un palcoscenico privilegiato dove mettere alla prova se stessi e presentarsi a un pubblico selezionato di food-expert, critici gastronomici, giornalisti delle maggiori testate regionali e nazionali nell’ambito dell’enogastronomia e del turismo. Chi supererà la selezione regionale entrerà di diritto nella competizione che seleziona i migliori del Centro Sud.
Qualche nome? Aimo Moroni, padre di tutte le materie prime di memoria contadina e marinara elevate al rango dell’alta cucina; Corrado Assenza, che ha cambiato la storia della pasticceria con gli zuccheri della frutta e della verdura, cancellando i confini fra dolce e salato; Riccardo Canella e David Zilber, a fianco di Renè Redzepi nella ricerca della New nordic cuisine; e poi Franco Pepe che con la pizza ha guidato la rinascita di un piccolo paese del Sud; Josko Gravner, profeta del vino naturale, Vincenzo Donatiello, voce della cucina di Enrico Crippa, già Miglior Sommelier Junior d’Italia. E poi i giovani protagonisti del rinascimento della cucina calabrese, Nino Rossi, Antonio Biafòra, Caterina Ceraudo, Luca Abbruzzino, Valentino Palmisano, il cuoco-simbolo della ricostruzione di Norcia dopo il terremoto. Ancora, gli autori della nuova trattoria italiana, Diego Rossi, Francesca Barreca e Marco Baccanelli, i fratelli Vincenzo e Francesco Montaruli.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere