Un gruppo di giovani appassionati del proprio lavoro. Forno Brisa è un’impresa felice nonché “Great Place To Work”, che non è uno slogan, ma una vera e propria certificazione che il forno bolognese ha ottenuto di recente. La comunicazione, digitale e non, è uno dei suoi punti di forza.
Sul numero di aprile del Panificatore Italiano, nella rubrica, Pane e Digitale, siamo andati a scoprire una realtà di giovani che a sede a Bologna. Si tratta di Forno Brisa, un panificio dove si lavora bene, tant’è che ha anche ottenuto la certificazione Great Place To Work. Ecco uno stralcio dell’intervista a Pasquale Polito, fondatore, insieme a Davide Sarti, di questa “impresa felice“.
L’intervista completa la potete leggere sul numero di aprile 2022 del Panificatore Italiano.
Perché possiamo definire il Forno Brisa un’impresa felice?
Vi siete certificati “Great Place to Work”? Cosa significa per voi e, soprattutto, cosa dicono i vostri dipendenti?
«Cominciamo con la definizione “dipendenti”, che al Forno Brisa abbiamo deciso di non usare. All’interno dell’ecosistema aziendale siamo tutti interdipendenti. Per noi è riduttivo definire alcuni “dipendenti” rispetto ai “titolari”. Infatti diciamo sempre che “siamo tutti titolari”. La certificazione “Great Place to Work” è una prova. Ci siamo messi in discussione e ci siamo confrontati con un ente certificatore internazionale per la prima volta. L’abbiamo fatto perché una delle nostre missioni è il nostro benessere, oltre quello di produttori e clienti. La certificazione, inoltre, ci permette di fare un piano di miglioramento per i prossimi anni. Ogni impresa è veicolo di cambiamento nel proprio settore e nel mondo del lavoro tutto e ci auguriamo che, con il tempo, il nostro percorso possa essere di esempio per tanti altri e noi ci mettiamo a disposizione, con la nostra esperienza, per aiutarli».
La comunicazione attraverso il sito: immagini e colori
«In molti ci dicono che siamo bravi a comunicare, però prima di tutto siamo stati bravi a “rendere comune” – questo indica l’etimologia della parola – un progetto e una visione. L’identità del brand è senza dubbio influenzata principalmente dal nostro art director, Davide Sarti, che è uno dei due soci fondatori e che, come in tutti gli altri settori dell’impresa, si avvale della coralità dei contributi. Per quanto riguarda il pane nello specifico, che è il pilastro della nostra identità e che per noi è un prodotto incredibile, volevamo trasmettere a tanti il suo valore e la sua bellezza: anche per questo ci siamo da subito circondati di artisti che hanno contribuito con le loro opere a rendere belli e identitari i nostri spazi e i pack dei prodotti. Cerchiamo di rendere attrattivo quello che facciamo. Abbiamo spostato il focus dallo story telling allo story doing. Realizziamo tanti progetti che comunichiamo, quasi in un reportage e questo sta alla base della comunicazione che costruiamo internamente. Nel rapporto con la stampa, ci avvaliamo di consulenti, l’agenzia milanese Freel, che interviene sulla strategia e le relazioni, perché crediamo che da soli non si faccia nulla».
Photo courtesy of Forno Brisa
a cura di redazione
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