A Palermo c'è un indirizzo in cui la pizza e la cucina si uniscono alla migliore miscelazione.
Un luogo dove però anche vini e birre artigianali raccontano un’esperienza gastronomica trasversale e irresistibile: si tratta di Forno Santa Maria.
Per farci raccontare nel dettaglio la proposta e com’è stato concepito il progetto, abbiamo incontrato uno dei titolari, Luca D’Arpa.
Ecco cos’ha raccontato a Italian Gourmet.
Forno Santa Maria, intervista a Luca D’Arpa
Indirizzo d’eccellenza della pizza a Palermo, da dove nasce il nome del suo locale Forno Santa Maria?
Il ristorante si trova in una bella posizione in centro città, abbiamo dunque deciso, con i miei soci, di prendere il nome dalla vicina Chiesa di Santa Maria la Nova.
Chi sono dunque le persone a bordo di questo progetto assieme a lei?
Ho tre soci: Adriano Siragusa, Francesco Di Leonardo e Marcello Leone. Con questi ultimi due condivido anche altri due locali: Ferramenta e Osservatorio. Gestiamo inoltre la ristorazione di un circolo nautico, il Roggero di Lauria.
Come descriverebbe l’ambiente del Forno Santa Maria?
Elegante, arredato in stile moderno seppur capace di conservare e valorizzare alcuni aspetti dell’immobile storico in cui si trova.
Come si compone qui il menu?
Abbiamo una serie di proposte tra piattini, antipasti e crunch da aperitivo o da condividere durante la cena. Poi naturalmente una selezione di pizze con tre tipi di impasto: tradizionale, contemporaneo e gluten free. Ancora una cocktail list a cui teniamo molto, con i classici internazionali e dei signature pensati dalla nostra bartender, da proporre in pairing. La carta dei vini infine comprende referenze nazionali ed internazionali. Non manca una selezione di birre artigianali siciliane e nazionali.
Qual è il focus di questo progetto?
Fin dall’inizio è stata chiara la nostra volontà di uscire dal canonico concetto di pizzeria. Il cuore del progetto resta il fornom certo, ma attorno ad essere ruota tutto il resto della ricca proposta. Ci piace che la gente venga da Forno Santa Maria per un aperitivo e che poi decida di fermarsi per tutta la serata, “giocando” con il nostro menu tra drink, vino e proposte food, con diverse alternative senza glutine.
Come seleziona la materia prima?
La selezione prevede sempre un’attenta valutazione rivolta alle modalità in cui la materia prima viene prodotta. I requisiti di sostenibilità e basso impatto ambientale sono fondamentali per instaurare un rapporto di collaborazione tra noi e i nostri fornitori. Il passaggio successivo è naturalmente l’assaggio: il prodotto deve convincerci totalmente.
Quale esempio?
Andiamo dalla farina Petra Molino Quaglia al pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese, dalla Porchetta di Ariccia IGT al pomodoro del Piennolo del Vesuvio, fino alle alici di Cetara Armatore,
a cura di Redazione Italian Gourmet
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere