Dopo aver lasciato “il posto fisso” che aveva a Londra (dove gestiva tre ristoranti, Sartoria e i più informali Fiume e Radici), lo chef, interprete della grande cucina italiana e molto conosciuto nel mondo anglosassone, ultimamente è sempre in giro.
Tra un evento di beneficenza e pop up d’eccellenza (Royal Ascot, Formula Uno), continua tra l’altro la collaborazione di Francesco Mazzei con il Corinthia Palace di Malta cominciata nell’estate 2023.
Il lavoro al Corinthia Palace di Malta
Un palazzo signorile nella residenziale Attard, lontano dalle folle turistiche di Sliema o St Julian, circondato da fontane e piante mediterranee.
Qui Mazzei ha trovato un terreno fertile per promuovere la sua cucina: un’intensa sinergia tra l’isola, la Calabria (sua terra d’origine) e le influenze anglosassoni dovute agli anni londinesi. Il successo è stato immediato e il progetto esteso ben oltre la conclusione prevista per la fine del 2023.
Intervista a Francesco Mazzei
Qual è il bilancio di questi primi mesi al Corinthia Palace?
«È andata bene. I gestori dell’hotel sono orgogliosi di avere uno chef italiano. Ho avuto tanto supporto da loro ma anche dai clienti e dai fornitori. E non parliamo dei prodotti che l’isola offre, la freschezza e i sapori sono incredibili, non solo frutta e verdura, ma anche il pescato. Qui l’aria e il mare, nonostante sia lo stesso Mediterraneo che bagna l’Italia, hanno qualcosa di speciale».
Quale ti sembra l’aspetto più complicato della gestione “a distanza” di un ristorante?
«Non essere presente lì tutti i giorni è in effetti un limite. Ho un’ottima brigata ma le aspettative sono alte, poiché il ristorante è legato al mio nome. La qualità che ci si aspetta da Francesco Mazzei non deve mai mancare».
Secondo te c’è ancora spazio per la cucina italiana all’estero?
«C’è una richiesta enorme, soprattutto per la cucina classica. Il mondo ne vuole sapere sempre di più ed è proprio così anche nel Regno Unito. Invece è quasi come se noi italiani ce ne vergognassimo».
Promuovere la nostra cucina è proprio quello che lo chef fa da anni, con umiltà e passione, prima a Londra, arrivando poi, come detto, fino a Malta e oltre. Passando spesso per la natia Calabria e perfino da Il Cairo.
Le tante attività dello chef
Qui, per esempio, offre le sue conoscenze e la sua esperienza professionale per trasformare le cucine dell’orfanotrofio Oasi della Pietà in una scuola di cucina italiana. A sostegno di questa iniziativa così importante a metà marzo Mazzei ha coinvolto diversi colleghi in una cena di raccolta fondi presso l’Ambasciata Italiana a Londra.
a cura di Federica Carr
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