Un coloratissimo locale a pochi passi da Porta Venezia, a Milano, nasconde una start up che vuole rendere contemporaneo il concetto di trattoria.
Si chiama Fresca Pasta Club.
Dietro all’insegna due soci: Nicolò Farias, che il pubblico milanese aveva già imparato a conoscere in molteplici realtà della ristorazione (tra le altro, Cocciuto), e Stefano Bagnoli.
Il risultato è un indirizzo informale in cui pasta e sughi si possono combinare tra loro. E se pensate di aver sentito qualcosa di familiare, vi sbagliate. Perché qui non si rinuncia anche ad altri piatti, sempre realizzati home made, e al servizio al tavolo.
A spiegarci tutto nel dettaglio, dall’apertura focalizzata sul delivery alla volontà di inaugurare nuovi ristoranti, è proprio Nicolò Farias. Ecco cos’ha raccontato a Italian Gourmet.
Fresca Pasta Club a Milano, intervista a Nicolò Farias
Quando hai aperto Fresca Pasta Lab?
Inizialmente nel gennaio 2023, come una dark kitchen. A dicembre dello stesso anno però, vista la risposta positiva da parte degli utenti, abbiamo deciso di aprire il primo store fisico. Precisamente il 18 dicembre 2023, in viale Piave a Milano.
Da dove nasce il nome dell’insegna?
Volevano esprimere un concetto di di semplicità già a partire dal nome. Fresca dunque, come la pasta che produciamo ogni giorno. Un prodotto artigianale, proprio come i sughi e i dolci in menu.
Nel progetto anche il tuo socio Stefano Bagnoli. Come vi dividete i ruoli?
Mentre io seguo scrupolosamente la ristorazione, Stefano si occupa maggiormente della parte marketing e amministrazione. Ci conosciamo da tanti anni e portiamo avanti la volontà di far partire questo progetto già da alcuni anni.
Come descriverebbe l’ambiente di questo locale?
È un connubio tra un locale giovane e moderno, al tempo stesso capace di proporre i sapori tradizionali di una volta. L’arredo aiuta a ricreare una certa freschezza, informalità, con colori vivaci. Andando in contrasto con la classica trattoria old style ma rispettandone i sapori, i gesti in cucina, le porzioni.
Come si compone dunque il menu?
Principalmente il menu si concentra, ovviamente, sulla pasta fresca. Comprende i formati di pasta più popolari in Italia, tutti di nostra produzione. Allo stesso modo vengono preparare e poi abbinati le salse e i sughi più tradizionali eseguiti a regola d’arte. Diamo però spazio anche a ricette più ricercate. Il menu comprende anche altri piatti tipici della tradizione nostrana come il vitello tonnato, le bombette pugliesi, la frisella con la burrata. Abbiamo infine i dolci, rigorosamente fatti tutti in casa. La caratteristica unica è che il cliente si può comporre il piatto di pasta come più desidera scegliendo la pasta e il sugo, aggiungendo anche altri condimenti. Ogni mese inoltre abbiamo due piatti special, con cui ci divertiamo: ingredienti e ricette sia tipiche che più elaborate, tenendo sempre conto della stagionalità del prodotto.
Qual è il l’obiettivo di questo progetto?
In un mondo che va sempre di più verso l’industrializzazione, quello che vogliamo è riportare alla luce i sapori e la tradizione della pasta fresca fatta a mano, portandola e valorizzandola in giro per il mondo. Puntiamo a nuove aperture, senza mai rinunciare all’artigianalità che ci contraddistingue.
In questa ricerca della qualità, come seleziona la materia prima?
Cerchiamo di mantenere sempre gli standard alti, scegliendo bene i nostri fornitori principali, partendo dalla farina macinata a pietra al guanciale di amatrice. Tutto il pomodoro che utilizziamo è prodotto in Campania, nello specifico utilizziamo il San Marzano DOP. Il tartufo, il Parmigiano Reggiano, il Pecorino e in genere tutti i latticini arrivano da piccole aziende italiane.
a cura di Simone Zeni
La Pasta Fresca
Elio Sironi
Un libro che ci porta a scoprire tutte le variabili di uno dei grandi classici della cucina italiana e in cui Elio Sironi spiega con semplicità tecniche e procedimenti, in un’ispirazione a metà fra la tradizione del Bel Paese e le culture più diverse.
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