Nella città siciliana il ristorante messicano autentico di Rosalba Lo Iacono e Marilena Adamo. E in autunno si prevedono sorprese...
Ad Alcamo, Fuddie in cucina è un indirizzo insolito capace di stupire. Il progetto nasce dalla volontà di Rosalba Lo Iacono di proporre una cucina messicana autentica in un contesto che difficilmente si distacca dalla tradizione.
Accanto a lei c’è la socia Marilena Adamo, che è il “braccio” di questo ristorante che sta sempre di più facendo parlare di sé. Italian Gourmet ha voluto incontrare Rosalba: ecco cosa ci ha raccontato sulla nascita di Fuddie in cucina e sul futuro di questo locale.
Quando ha aperto Fuddie in cucina?
Il locale è stato aperto il 29 marzo del 2022. La mia professione non c’entra nulla con la ristorazione: lavoro come osteopata. La cucina però è sempre stata una grande passione, che ho coltivato con cura e serietà. Mi sono confrontata negli anni con i miei pazienti che lavorano nella ristorazione… spesso finiva che ero io a dar loro consigli. Ho deciso di far emergere la passione farla diventare qualcosa di concreto.
Da dove nasce il nome dell’insegna?
È naturalmente un gioco di parole che nasce dalla parola inglese “foodie”, che potremmo tranquillamente tradurre con “buongustaio”. Con la pronuncia dialettale siciliana “foddia” significa follia, pazzia nel senso buono della termine. Follia che è creatività capace di generare bellezza. Pronunciandolo al plurale diventa appunto Fuddie… in cucina.
C’è qualcuno in particolare che la affianca in questo progetto?
La mia socia Marilena Adamo, una figura davvero fondamentale per la riuscita di questo progetto. Lei si occupa di tutte le questioni pratiche. La mia passione per la cucina si è evoluta nel tempo, ho approfondito il tema dei lievitati e poi ho scoperto le gioie e la complessità della cucina messicana. Diciamo che tutto ciò che riguarda la cucina e lo sviluppo del menu parte da me. Ma è grazie a Marilena che tutto diventa realtà, nella gestione della cucina, come della sala e degli aspetti burocratici.
Come descriverebbe l’ambiente del suo locale?
Entrando si respira un aria di serenità, è avvolto da colori pastello che esprimono una certa pacatezza ed eleganza. È un ambiente che dimostra un attenzione molto particolare verso il cliente, per esempio abbiamo inserito in sala un tetto completamente fonoassorbente, per garantire un buon dialogo tra i commensali. Abbiamo anche realizzato una doppia areazione, per evitare che gli abiti dei clienti assorbano cattivi odori.
Come si compone il menu?
Il menu è diviso in piatti tipici messicani e tex-mex. Ancora carne affumicata in un apposito BBQ con vari tipi di legni per aromatizzarla, burger e dolci. Ovviamente tutti questi piatti sono realizzati da noi a partire dalla materia prima. Non si possono copiare: i rub che utilizziamo per i nostri piatti sono stati creati da me partendo dalla singola spezia fino ad arrivare ad un bilanciamento tale da dare un esplosione di sapori ben strutturati fin dal primo morso.
Qual è il focus di questo progetto?
Il nostro obiettivo è quello di poter far vivere un esperienza culinaria al cliente e di fargli arrivare un messaggio chiaro: la cucina messicana non è piccante bensì molto speziata, aromatica. È vero che il Messico viene identificato dal peperoncino ma molti non sanno che non tutti i peperoncini messicani sono piccanti, tendendo spesso all’affumicato, per esempio. Molti miei colleghi provano a fare cucina messicana utilizzano peperoncino italiano, che va a coprire tutti i sapori e lascia la bocca in fiamme. Questo ci impedisce di far avvicinare una buona parte di clientela. Per nostra fortuna, chi entra da noi con timore o titubanza ritorna con amore anche l’indomani, sorpreso dai sapori autentici del Messico.
Ma si sta preparando ad affiancare un altra specialità, oltre a quelle messicane. Di cosa si tratta?
Sì, da settembre in poi i clienti di Foodie in cucina potranno provare i nostri lievitati. Non dico ancora di che cosa si tratterà esattamente, siamo una fase di studio e di prova. Come ristoratrici abbiamo tutto l’interesse a far crescere la nostra clientela. Una buona pizza o una pinsa fatta come si deve potrebbe rivelarsi un modo vincente per avvicinare un ospite magari incerto su alcuni piatti “etnici”. E poi, chissà, potrebbe crearsi la situazione giusta per provare per la prima volta la nostra cucina messicana e innamorarsene. E poi, come dicevo, i lievitati sono un mio grande amore, è ora di condividere anche questo aspetto con chi viene da Foddie in cucina.
a cura di Redazione Italian Gourmet
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