In cima alla classifica del più longevo manuale cittadino firmato Gambero Rosso, ancora una volta lui e soltanto lui, Heinz Beck che con la sua celeberrima Pergola, all’ultimo piano del Rome Cavalieri, si aggiudica le tre forchette ed il punteggio più alto. A seguire La Trota a Rivodutri, uno dei migliori indirizzi dello stivale per degustare i pesci d’acqua dolce, ma anche per provare una cucina che sa spaziare, e senza incertezze, a 360 gradi. Solo un punto più giù troviamo le Colline Ciociare, la cucina dei sensi di Salvatore Tassa – “un concetto, una libertà e uno stile” – a pari merito con la maison marinara votata alla ricerca continua, capeggiata da Gianfranco Pascucci, per l’appunto Pascucci al Porticciolo. Ma davvero non finisce qua, quest’anno più che mai sono moltissimi gli indirizzi fra cui scegliere per mangiare a ogni ora, ma anche per gli acquisti golosi: oltre 1600 tra ristoranti, trattorie, wine bar, bistrot, griglierie, vegetariani, etnici, paninerie, street food, botteghe e alberghi recensiti per celebrare i 27 anni di Guida Roma, ma anche per provare a descrivere la trasformazione del gusto nella Capitale d'Italia. Correva, infatti, l’anno 1990 quando la prima guida di Roma si presentava al pubblico come manuale dedicato bongustai e i relativi 120 indirizzi. Da allora molte cose sono cambiate, a cominciare dai foodies cresciuti in maniera esponenziale e dalla quantità dei format proposti che spaziano dallo steet food alle bistronomie in stile francese. E oggi più che mai venti nuovi sembrano spirare sulla Capitale: Roma è davvero alla vigilia di un'ulteriore svolta internazionale grazie a imprenditori decisi a investire in progetti di largo respiro, complice una domanda sempre più pressante e un’inarrestabile “fame” di novità. Basti pensare a quanto avvenuto nell’ultimo anno dalla riqualificazione dei mercati rionali all’avventura messa in campo da Mario Sansone insieme alla squadra di Marzapane: la gestione di tutti i servizi di food&beverage del Teatro dell’Opera. Esemplare, infine, il caso di Rainer Becker, che ha scelto la Capitale e non Milano per il debutto italiano di Zuma, il suo marchio di cucina Izakaya che vanta locali in piazze come Londra, Miami, New York, Dubai e San Francisco. Ma Roma non rinuncia neppure a progetti a misura di cliente, come nel caso delle nuove avventure di Giulio Terrinoni con Per me, premiato come Novità dell’anno, e di Adriano Baldassarre che torna con il suo Tordomatto, per la guida tra le migliori tavole come rapporto Qualità/Prezzo. Roma 2017, inoltre, assegna un solo Tre Gamberi a Sora Maria e Arcangelo di Olevano Romano; tre invece i wine bar che si aggiudicano le Tre Bottiglie (Roscioli e Trimani di Roma e Del Gatto di Anzio), mentre l'unica birreria meritevole dei Tre Boccali rimane l'Open Baladin. E ancora: Miglior servizio di sala a Il Pagliaccio e Miglior servizio di sala in albergo al Mirabelle dell’Hotel Splendide Royal. Grande novità di questa edizione i premi “30 anni della nostra storia” ovvero i riconoscimenti assegnati in collaborazione con Poste Italiane, main sponsor della guida, ai ristoranti, ai negozi e alle enoteche che hanno accompagnato la crescita enogastronomica della città e rappresentano un esempio di qualità nel tempo. (Valeria Maffei)
Grande Cucina
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