È proprio al 12 Apostoli che, nel 1984, Giancarlo Perbellini iniziò a muovere i primi passi nel mondo della ristorazione. Ed ora è in questi stessi locali che lo chef scaligero mette in atto l’evoluzione della sua Casa Perbellini.

Nel mese di luglio 2023, dopo nove anni, Giancarlo Perbellini lascerà piazza San Zeno per trasferire la sua cucina e la sua squadra in vicolo Corticella San Marco, a due passi da piazza delle Erbe. Lo chef ha infatti rilevato il 12 Apostoli. Una mossa che promette di dare ancora tanto all’alta cucina veronese e italiana.

La nuova sfida di Giancarlo Perbellini

«Una sera, mentre passeggiavo con mia moglie Silvia in centro, passando davanti al ristorante 12 Apostoli abbiamo avuto entrambi lo stesso pensiero e ci siamo detti “questo sarebbe il luogo ideale per la nostra Casa più grande”. E il destino ha voluto che il giorno dopo ricevessimo la telefonata di Antonio, il figlio di Giorgio Gioco», ha raccontato emozionato e commosso Giancarlo Perbellini, «Chi conosce la mia storia professionale e la storia gastronomica di Verona sa benissimo che cosa ha rappresentato il ristorante 12 Apostoli per me e per questa città. Di fronte a questa possibilità, non ho avuto dubbi: è la Casa che ho sempre sognato. Ed è proprio vero, se puoi sognarlo puoi farlo, e sono convinto che nulla arrivi per caso».

Ricordando la figura di Giorgio Gioco, Perbellini ha aggiunto: «Era una persona di grande spessore e cultura, rappresenta un pezzo di storia di questa città, noto a tutto in mondo. A lui ho dedicato un omaggio, la Millefoglie di gorgonzola, sedano e tartufo nero 12 Apostoli, rivisitazione di uno dei suoi piatti, una connessione simbolica con la mia Millefoglie. Ancora oggi mi capita di prendere spunto da alcune delle sue creazioni».

Casa Perbellini al 12 Apostoli

Il locale sarà pertanto interessato a breve da un importante restyling architettonico, studiato per valorizzare gli ambienti, in linea con il concept di Casa Perbellini.

«Questa per me e per la mia squadra rappresenta una nuova sfida», ha infine affermato lo chef, «Tutti i limiti strutturali che mi hanno sempre impedito in qualche modo di esprimermi al 100% non ci saranno più. Arricchiremo il ristorante di ulteriori spazi e creeremo un benvenuto dedicato all’accoglienza degli ospiti. Prevediamo anche una sala a uso esclusivo per eventi privati. Guadagneremo circa 10 coperti e allargheremo la brigata. La cucina resterà a vista. In tavola, oltre al menu degustazione, introdurrò anche una Carta, come al Trussardi di Milano, e non mancheranno omaggi rivisitati alla cucina di Giorgio».

In apertura: Silvia Bernardocchi, GiancarloPerbellini, Filippo e Antonio Gioco