Nel mondo dei distillati, uno in particolare sta vivendo il suo momento d’oro: il gin. Sono sempre di più le aziende italiane a lanciarsi nella produzione di questo particolare spirit. Bar, produttori, distributori, brand owners e appassionati oggi riconoscono nel gin italiano un prodotto d’eccellenza.
Negli ultimi anni il gin ha saputo ritagliarsi una cornice d’eccezione, diventando uno dei superalcolici più bevuti in tutto il mondo. Conosciuto specialmente per i molti modi di interpretarlo e per il suo legame con il territorio. Ogni anno, il secondo sabato di giugno, ricorre persino un momento celebrativo a livello globale: il World Gin Day. L’evento è nato nel 2009 in UK fino a trasformarsi in un’occasione di visibilità per i brand su scala internazionale. Anche in Italia la parabola del gin è in continua ascesa: ad oggi sul mercato sono presenti più di mille etichette. Un’importante opportunità ma anche una sfida per gli attori del segmento beverage.
Le botaniche al centro dell’esperienza sensoriale olfattiva e degustativa del gin
Sono molte le aziende che stanno investendo nella produzione di gin e fra queste alcune in particolare stanno cercando di differenziarsi puntando sulle botaniche, con le relative peculiarità territoriali, ma anche sui metodi di produzione.
Dejan Petrovic, Senior Brand Manager Malfy Gin, spiega che «Per Malfy Gin sono essenzialmente tre gli assi strategici che orientano gli investimenti dell’azienda. Innanzitutto il Made in Italy. Le botaniche italiane, e nello specifico quelle della Costiera Amalfitana e Siciliana, sono sinonimo di qualità. Unite a un processo produttivo artigianale permettono di avere un risultato di pregio, al pari di tante altre eccellenze del nostro territorio che il mondo ci invidia. In secondo luogo la creatività dei master distiller che ci restituisce dal classico gin & tonic fino ai cocktail più elaborati, dall’aperitivo al dopocena. Infine la versatilità, espressa da una gamma (Original, Gin Rosa, Gin con Arancia, Gin con Limone, ndr) che fa venire voglia di sperimentare accostamenti sempre nuovi».
La nicchia parla agli attori della ristorazione e della nightlife
Se fare la differenza in termini di qualità rappresenta una strategia vincente, anche il posizionamento gioca un ruolo di primaria importanza.
«Per distaccarci dai prodotti industriali, sul fronte pricing e comunicazione portiamo avanti una filosofia aziendale che ci consente di spiccare tra le etichette artigianali più di nicchia» racconta il Federico Figini, fondatore di Helba Gin.
«Helba nasce principalmente come prodotto destinato alla mixology, trovando la sua naturale collocazione in cocktail bar, ristoranti e hotel. Fin dall’inizio di questa avventura abbiamo coinvolto alcuni barman di locali iconici nello sviluppo di signature cocktail, implementando le partnership con i locali simbolo della nightlife. A partire proprio dall’isola d’Elba con il Club 64, lo Slocum Bar e il Controvento Café. Siamo presenti anche al The Sanctuary di Milano e all’Ugly Box di Formentera. Inoltre abbiamo sviluppato due formati da 20 cl e 10 cl. Per dare così la possibilità di personalizzare l’etichetta in co-branding ad alcuni hotel e ristoranti. A tutto questo si affianca l’attività dedicata al consumatore finale che mira alla vendita del prodotto sia direttamente, attraverso l’e-commerce proprietario, sia con la presenza nella vetrina made in Italy di Amazon. Ancora attraverso una distribuzione sempre più capillare nelle enoteche» conclude Figini.
L’ingresso di Peck nel segmento di mercato dei distillati
Il viaggio tra i profumi del nostro Paese prosegue anche grazie alla storica gastronomia milanese Peck che ha da poco presentato una sua interpretazione del distillato più amato del momento.
Il Gin Peck, nella sua bottiglia disegnata da Gianluca Biscalchin, è un viaggio che inizia sull’appennino tosco-emiliano dove nasce e cresce il ginepro da cui vengono raccolte le bacche e prosegue sul mediterraneo, dove vengono raccolti gli aromi di arancio, pompelmo, limone e cedro che donano al distillato una nota agrumata. Le altre botaniche presenti, sambuco, salvia sclarea, iris, lavanda e gelsomino, richiamano i profumi del centro Italia.
«Abbiamo deciso di produrre il nostro primo gin adottando la stessa filosofia che applichiamo a tutta la nostra offerta. La selezione delle migliori materie prime, una produzione artigianale unita alla profonda esperienza, nella gastronomia e, perché no, anche nei distillati come il gin. Peck porta a casa dei suoi clienti il meglio della tradizione e dell’eccellenza enogastronomica ma anche degli spirits e della mixology. Attualmente il nostro gin si rivolge ai consumatori e viene venduto a scaffale in tutti i nostri punti vendita sulla nostra enoteca online e in somministrazione presso il cocktail bar di Peck City Life» spiegano dall’azienda.
a cura di Marco Torcasio
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