“L'egoismo crea povertà, la solidarietà fa crescere il paese”. Con queste parole Sergio Mattarella nomina Marco Randon, Vincenzo Tiri e Danilo Freguja Cavalieri della Repubblica, protagonisti di altrettante storie da premiare
«La solidarietà costruisce il futuro, l’egoismo crea deserto, infelicità, povertà materiale e morale». A dirlo è il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, durante le celebrazioni per l’investitura dei nuovi Cavalieri della Repubblica. «Sono le azioni che seminano sentimenti, convinzioni, modi di pensare, a cambiare il mondo» continua Mattarella. Tra i premiati, anche tre stelle dell’Arte Bianca tricolore.
Marco Randon, Cavaliere dell’impegno civile
Azioni virtuose e potenti, come quelle messe in campo da Marco Randon, maestro panificatore di Mantova (nella foto di apertura). Randon ha all’attivo 6 negozi e 35 dipendenti ed è uno dei 30 “eroi del quotidiano” a cui Mattarella, il 20 marzo, ha conferito al Quirinale l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, quale esempio di impegno civile.
Dal 2010, in collaborazione con la fondazione Rava, Randon si reca nelle aree di crisi colpite da calamità naturali o umanitarie. Qui costruisce laboratori o arriva con i suoi “forni mobili”. In Guinea, ad Haiti, il suo pane di piccole pezzature è chiamato “Le pain italien”; in Guatemala ci va per insegnare e «fare il mio lavoro». E lo ha fatto anche lo scorso anno a maggio durante l’alluvione in Romagna. All’interno di un camion rimorchio nuovo, ricevuto dalla Daf di Rimini, ho fatto allocare forno, impastatrice e formatrice automatica messi a disposizione dalla Polin ed è partito. Si è piazzato a Lugo vicino al campo sportivo, «dove su indicazione di croce rossa e protezione civile ho sfornato 90 mila pezzi di pane in 22 giorni di emergenza. Per farmi aiutare ho chiesto tre panificatori in pensione della zona».
Ora ha in essere un progetto con dei ragazzi tossicodipendenti perché «finché posso mi impegno. Faccio queste cose per dare importanza al nostro mestiere, lo faccio per valorizzare e convincere che si può essere utili e che il fatto di lavorare con competenza materie vive dà valore e rispetto». Ecco perché le telecamere della Rai stanno per dedicargli un servizio che vedremo il prossimo inverno.
Photo courtesy Danilo Freguja
Danilo Freguja, Cavaliere del territorio
Per il 78° anno dei festeggiamenti della Repubblica è stata conferita a Pordenone l’onorificenza dell’ordine “Al merito della Repubblica italiana” a Danilo Freguja. Un decano dell’arte dolciaria italiana. «È un anno magico per me, al Sigep di Rimini mi hanno fatto Pastry legend 2024» esclama con entusiasmo da Porcia.
«Poi il 2 giugno l’investitura a Cavaliere da parte del Prefetto, e allora lì una lacrimuccia è scesa. L’emozione c’è stata, così come l’incredulità, non nascondo di aver pensato ad uno scherzo». Sono avvenimenti che mettono in circolo varie domande sul proprio percorso di vita: «Forse vuol dire che fin qui qualcosa di buono ho fatto»chiosa Freguja. La motivazione della nomina è “per la straordinaria passione infusa nell’alta pasticceria di qualità raggiungendo importanti riconoscimenti internazionali capaci di dare lustro al territorio”. «Io pensavo per quello che faccio nel sociale, invece è proprio un riconoscimento sulla mia carriera da pasticcere».
Photo courtesy Vincenzo Tiri
Vincenzo Tiri, Cavaliere dei lievitati tricolore
Il più alto riconoscimento della Repubblica è andato anche al pasticcere Vincenzo Tiri, “per il suo grande lavoro artigianale di promozione del panettone e dell’eccellenza italiana nell’arte dei lievitati a livello internazionale”.
«Ora il mondo guarda al panettone in modo diverso» spiega il lievitista. «Tutto il mondo vuole imparare a realizzarlo bene. Per questo tengo corsi in giro per il globo». Partendo ancora giovanissimo da Acerenza, un piccolo paese della Basilicata di 1800 abitanti, è riuscito a tornare a casa per realizzare il suo sogno di bambino e a portare il suo nome e il suo lievitato in ogni dove. «Il panettone per me era un qualcosa di diverso che per gli altri». Rappresenta la terza generazione di pasticceri, ma ha elaborato un proprio metodo e una ricetta esclusiva, che vede l’utilizzo di tre impasti. Questo per rendere il prodotto più profumato nel tempo, soffice, aromatico.
«Personalmente dal 2 giugno qualcosa è cambiato. Sento addosso il peso di questo riconoscimento, e l’importanza di portare l’italianità nel mondo. Sicuramente grazie a ciò ho l’opportunità di conoscere tante persone, in molti vengono qui in pellegrinaggio per vedere di persona il mio concetto di “Panettoneria”», una boutique, prima al mondo, dedicata al lievitato per antonomasia, che ha come base di tutto proprio lui, il panettone. Quindi praline, gelato e torte. Qui è stato sdoganato per 365 giorni l’anno. Un grande lavoro artigianale riconosciuto anche dall’alto».
a cura di Lucia Lombardi
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