Ormai il panettone non si acquista più solo in pasticceria o dal fornaio, ma lo si trova da tempo anche al ristorante.
Nella gara virtuosa alla ricerca del panettone perfetto da qualche anno si sono inseriti anche gli chef che, usciti dalla comfort zone delle loro cucine, si sono messi alla prova con lievito madre, impasti e canditi, talvolta coadiuvati dai loro pastry chef o da esperti lievitisti.
Ecco la nostra golosa selezione.
Natale 2022: i panettoni degli chef
I sapori siciliani nel panettone di Ciccio Sultano
Un chilo di leggerezza e bontà, preparati con lievito madre e lasciati riposare per settantadue ore, i panettoni di Ciccio Sultano, Fabrizio Fiorani e Giuseppe Cannistrà non contengono conservanti. Un prodotto soffice e naturale, con scadenza di 35 giorni dalla data di produzione, è il perfetto finale per una festa in famiglia o un gustoso regalo per ogni ora della giornata.
È disponibile in tre edizioni: il panettone tradizionale “Sicilia”, la versione al cioccolato ed il Panettone Re Moro limited edition (custodito in una preziosa scatola di latta litografata, green, di lunga durata e totalmente riciclabile). Inoltre, per aggiungere bontà a bontà, il Panettone tradizionale e quello al cioccolato possono esser acquistati in combinazione con la crema di pistacchio di Molini del Ponte.
E per festeggiare sempre all’insegna dei sapori siciliani ecco le ceste di Natale, con prodotti da forno, come i biscotti perciasacchi, e prodotti per la tavola, dal formaggio Ragusano DOP, alla salsa neurone, dalla salsiccia di suino Siciliano, alla caponata.
Naturalmente di Caterina Ceraudo
Il panettone di Caterina Ceraudo e della sua brigata fa parte della linea “Naturalmente” nata nel 2021 per esportare i prodotti dell’azienda agricola di famiglia, certificata bio da oltre trent’anni.
I canditi, infatti, sono degli agrumeti di Dattilo, così come il miele, e poi farina di grano 100% italiano, tuorli di uova di galline italiane allevate a terra, burro italiano di alta qualità, lievito madre decennale e vaniglia bourbon del Madagascar.
Con la pasta d’arance by Daniel Canzian
MIO è il panettone di Daniel Canzian, realizzato per il quarto anno consecutivo in collaborazione con Albertengo.
Soffice come un pandoro, nasce direttamente nelle cucine di DanielCanzian Ristorante. La pasta di arance arrosto ne rappresenta appieno la filosofia: è essenziale, classico e capace di raccontare il buono dell’Italia da Nord a Sud, unendo in una ricetta il profumo agrumato del Mediterraneo e la tradizione milanese.
Tradizionale di Marco Pinna
È in edizione limitata (solo 500 pezzi) il panettone del Mandarin Oriental, Milan firmato dal Pastry Chef Marco Pinna, l’anima dolce di Antonio Guida. Rigorosamente classico, con una lievitazione di 48 ore e l’utilizzo di ingredienti di altissima qualità. In Hotel e al ristorante viene servito con una coppetta di crema al mascarpone.
Lo chef Emanuele Russo de Le Lumie con il panettone Marsala e fichi
Il lievitato dello chef Emanuele Russo rispecchia appieno la sua cucina: una tradizione siciliana e soprattutto marsalese che riesce a parlare il linguaggio trasversale della qualità gastronomica.
Così è nato il Panettone Marsala e Fichi. Pochi e semplici ingredienti per un risultato da provare: lievito madre, uova di cortile, burro francese, arance dell’orto semi-candite, mandorle, fichi secchi e Marsala in due passaggi. Il primo con Florio DonnaFranca in infusione con i fichi, il secondo con Florio Vergine, inserito a cottura ultimata. Disponibile in altre golose versioni.
Al burro affumicato e caramello salato di Errico Recanati
Sa di inverno di caminetto e di brace il panettone di Errico Recanati chef del ristorante Andreina di Loreto.
Il burro salato francese riposa una notte tra le braci per uscirne il mattino dopo con un raffinato sentore affumicato che si amalgama alla perfezione con il caramello salato preparato dallo stesso chef e utilizzato all’interno dell’impasto. Poi 24 ore di lievitazione prima di passare in forno.
Alle albicocche o alle arachidi di Francesca Benedettelli
Due giorni di lavorazione per il panettone di Francesca Benedettelli, pastry chef di Matteo Lorenzini dell’Osteria di Passignano. La produzione avviene interamente nelle cucine del ristorante, per questo è limitata, e il panettone è in vendita solo in loco.
In due versioni con albicocche semicandite e cioccolato fondente e caffè arachidi salate e cioccolato.
I panettoni di Fabrizio Mellino
Fabrizio Mellino, lo chef dei Quattro Passi di Massa Lubrense, due stelle Michelin, lavora da tempo sui lievitati delle feste, ha seguito corsi e ha sperimentato raggiungendo ottimi risultati. Così d’inverno la cucina del ristorante diventa un grande laboratorio in cui sforna panettoni tradizionali, mandorlati, con la pellecchiella del Vesuvio, al cioccolato, al caffè e limone e quello golosissimo con la crema di pistacchio. Tutti in vendita sul sito del ristorante.
Il panettone a 4 mani di Andrea Antonini e Marcello Romano
All’Hassler di Roma si fa gioco di squadra.
Andrea Antonini che dirige la brigata dell’Imàgo, una stella Michelin, e Marcello Romano resident chef del Salone Eva, secondo ristorante dell’hotel, sfornano tra i 40 e gli 80 panettoni alla settimana, in versione classica con frutta candita e uvetta o con albicocca e cioccolato fondente. In vendita solo ed esclusivamente per i clienti dell’albergo.
Il quasi tradizionale di Paolo Barrale
Siciliano ma campano d’adozione Paolo Barrale lavora i suoi panettoni con grande cura e li lascia lievitare lentamente per oltre 36 ore. L’impasto acquisisce, in questo modo, tutti i sentori, le sfumature e gli aromi più delicati del lievito madre e il giusto grado di acidità. Le materie prime di grande qualità, come burro, uova, miele, scorzetta di arancia candita, uvetta, cedro, bacche di vaniglia del Madagascar, pasta di limone e mandarino, completano ed armonizzano il tutto. Oltre alla versione (quasi) tradizionale anche quelle con arancia, cioccolato e “pisto” napoletano e tè matcha e cioccolato al lampone.
Il Bu:rettone di Eugenio Boer
Eugenio Boer si è affidato a Jean Marc Vezzoli per il suo panettone legato alla memoria, fatto con ingredienti di produttori amici: il miele di Sulla di Ape Nera, i canditi di Corrado Assenza, le uova di selva della Valtellina e il burro di malga. Lo chef consiglia di assaporarlo a temperatura ambiente, magari accanto a un focolare.
In edizione limitata di Niko Romito
Pesa 1,5 kg, l’impasto ha quattro lavorazioni effettuate a tempo e temperatura controllati e gli ingredienti sono quasi tutti biologici. Il lievito madre è ottenuto dalla fermentazione delle uve del vigneto di Casadonna, la farina è di grano tenero biologica, il tuorli sono da uova biologiche, le bacche di vaniglia Bourbon da agricoltura biologica, uvetta sultanina e scorze d’arancia biologica selezionata e candita artigianalmente.
Il panettone è avvolto in un sacchetto di lino e poi confezionato in una scatola rossa telata.
In alternativa il panettone classico o quello al cioccolato.
Il panettone dedicato a zio Enzo di Giancarlo Perbellini
Il lievitati del Natale di Dolce Locanda di Giancarlo Perbellini hanno tutti una dedica. Il panettone ai profumi di rosa e bergamotto, dal sapore leggermente speziato arricchito da cedro candito e uvetta, è dedicato allo zio Enzo.
Al nonno è dedicato il pandoro profumato di vaniglia mentre il bovolone, al sentore di mandorla, al paese natio dello chef.
Pere e cioccolato di Luca Marchini
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TUTTI I MIGLIORI PANETTONI DEL NATALE 2022: SCOPRILI
In apertura: panettone Le Lumie
a cura di Lydia Capasso e Simone Zeni
Panettone e Panettoneria
Vincenzo Tiri
Dalla colazione al pranzo, al dopocena, oltre 100 ricette per ogni occasione. Quattro capitoli per altrettante stagioni, che raggruppano più di cento ricette in cui il panettone viene declinato in base ai momenti della giornata, dalla colazione al dessert, passando dal dolce al salato.
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