Torna, per la sua tredicesima edizione, il congresso internazionale di cucina e pasticceria d’autore: dal 4 al 6 marzo.
Uomini, cibi, idee. Vanno, vengono guidano, volano, navigano. In un incessante incedere. E in un perenne incontro, confronto e contaminazione. Sì, tutto viaggia nel mondo. Persino la terra si muove. E si muovono il sushi, il cous cous, la pizza. L’acqua, il vino, la birra e i distillati. Ecco allora che la tredicesima edizione di Identità Golose Milano accende i riflettori sul viaggio. Cambiando anche giorno di partenza e di arrivo: dal 4 al 6 marzo, ossia da sabato a lunedì.
E in sala auditorium del MiCo si inizia aprendo la porta di casa Lombardia in compagnia di alcuni dei suoi più emblematici interpreti: Giovanni Santini del ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (Mantova), Gianni Tarabini e Franco Aliberti de La Fiorida di Mantello (Sondrio) e Cesare Battisti del meneghino Ratanà. Per poi proseguire around the world con la pasticceria d’autore (in collaborazione con l’École du Grand Chocolat di Valrhona), spaziando dall’Alto Adige (con Andrea Tortora) alla Sicilia (con Corrado Assenza), da Barcellona (con Andrea Dopico Cafarelli) a Tokyo (con Fabrizio Fiorani e Luca Fantin), incluso un inchino a Iginio Massari, una tappa a New York (con Mark Welker) e un dialogo corale fra Gianluca Fusto, Beppe Allegretta, Mario Peqini e Galileo Reposo.
Viaggiano parole e pensieri in “aula magna”, dove si sente la forza della libertà di Enrico Crippa, Carlo Cracco e Massimo Bottura, Niko Romito e Heinz Beck, Massimiliano e Raffaele Alajmo, Norbert Niederkofler e Cristina Bowerman, Riccardo Camanini ed Enrico Bartolini, Nino Di Costanzo e Palmiro Ocampo. Che giunge direttamente dalla peruviana Lima. Mentre Ángel León arriva dall’andalusa El Puerto de Santa María, Christian Puglisi da Copenhagen, Jun Lee da Seoul, Kobus van der Merwe dalla sudafricana Paternoster e Rodolfo Guzmán dal Cile. Intanto le sale blu si animano di altre Identità: di pasta, di formaggio, di gelato, di mare, di montagna e di pizza (in collaborazione con Petra by Molino Quaglia). Non dimenticando quelle naturali, in connubio con Alce Nero, e di Champagne, in tandem con la maison Ruinart.
E la nuova cucina italiana? C’è, eccome. Da sud a nord. Incarnata dalla giovane Calabria di Luca Abbruzzino e di Caterina Ceraudo, dalla solare Salina di Martina Caruso, dalla visione altoatesina di Matteo Metullio e dalla Langa lievitata di Stefano Vola. A cui si aggiungono nuove “coppie” d’assi come Mattia e Alessio Spadone de La Bandiera pescarese; Cristian e Tomas Torsiello dell’Arbustico salernitano; nonché Giovanni e Floriano Pellegrino del Bros leccese, vivace realtà eletta “Sorpresa dell’anno” nella guida online 2017.
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