Simbolo, emblema, icona. E pure iconema del territorio. Ormai segno indelebile del paesaggio umbro. Tanto quanto può esserlo l’ulivo. Così è il Carapace della Tenuta Castelbuono di Bevagna, l’umbra roccaforte della famiglia Lunelli: una cantina-scultura in perfetto dialogo col terroir. Un luogo da osservare, visitare e lavorare. Visto che al suo interno nascono il Montefalco Sagrantino docg (anche nelle versioni riserva e passito) e il Montefalco Rosso Zigurrat.
Una grande opera d’arte il Carapace, targata dal maestro Arnaldo Pomodoro, che per le Cantine Ferrari ha già firmato (nel 1992) il “disco” e (dieci anni dopo) il Centenarium, scultura celebrativa che campeggia di fronte alla sede trentina. “Il paesaggio”, spiega Pomodoro a proposito della tenuta umbra, “mi ricordava il Montefeltro dove sono nato, così come l’ha raccontato in tanti quadri Piero della Francesca. Il mio intervento quindi non doveva disturbare la dolcezza delle colline dove si estendono i vigneti, anzi doveva integrarsi perfettamente con l’ambiente. Ho avuto l’idea di una forma che ricorda la tartaruga, simbolo di stabilità e longevità che, con il suo carapace, rappresenta l’unione tra terra e cielo”.
Un progetto dal respiro profondo, noto in tutto il mondo. Che, in occasione dei festeggiamenti dei 90 anni del Maestro, ora approda a La Triennale di Milano. Dove, fino al 5 febbraio, è possibile ammirare i disegni iniziali e un modello in scala 1:20 della scultura. Nonché visitarla in realtà virtuale, grazie a un visore Samsung Gear VR. Da indossare per viaggiare: camminando attraverso i vigneti di sagrantino; volando sopra e sotto il Carapace e scendendo persino in barricaia. Per un’esperienza unica, in cui arte, tradizione e tecnologia si incontrano. Comunicando quel bello e quel buono di cui il Gruppo Lunelli da sempre si fa ambasciatore.
Un progetto dal respiro profondo, noto in tutto il mondo. Che, in occasione dei festeggiamenti dei 90 anni del Maestro, ora approda a La Triennale di Milano.
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