A poco più di un anno dalla riapertura, Il Carpaccio, ristorante all’interno di Le Royal Monceau, hotel cinque stelle lusso, ha conquistato la sua prima stella e il cuore dei parigini, a dimostrazione di quanto la ristorazione nei grandi alberghi stia diventando un punto di riferimento per gli appassionati di cucina.
Dal 1984 Il Carpaccio è un avamposto della migliore cucina italiana nella capitale francese. Angelo Paracucchi lo aprì proprio in quell’anno, e da allora non ha mai cessato di rappresentare l’Italia oltralpe.
Nel Settembre 2021, dopo la pausa forzata causata dalla pandemia, ha riaperto inaugurando la collaborazione con la famiglia Cerea, del celeberrimo ristorante Da Vittorio a Brusaporto. A guidare la cucina c’è la coppia di giovani e straordinari chef Oliver Piras, sardo, e Alessandra Del Favero, veneta, che a Brusaporto si sono conosciuti e hanno lavorato gomito a gomito con i fratelli Cerea.
Dopo qualche anno è nato il loro piccolo e pluripremiato ristorante AGA, a Pieve di Cadore, dove hanno proposto una cucina creativa e controcorrente, che ha conquistato da subito molti consensi. A causa del Covid un progetto a New York è naufragato ma è nata invece l’opportunità parigina, grazie ai loro mentori Chicco e Bobo Cerea e alla loro consulenza con Le Royal Monceau.
La linea ideale Brusaporto – Parigi ha permesso la creazione di un menu che propone piatti italiani ben realizzati, con qualche concessione al gusto francese: il giusto compromesso per il nuovo Italian Style parigino, che rende Il Carpaccio un indirizzo da tenere a mente.
Il décor della sala si ispira al Barocco siciliano, la cucina e il servizio sono impeccabili, in pieno stile Da Vittorio.
Tra gli amouse bouche menzione d’onore va al Calamaro del Contadino, un finto calamaro di albume d’uovo; ottimo il “cestino del pane” con focaccia, pane e grissini accompagni da olio extravergine di oliva siciliano, in omaggio alla tradizione mediterranea.
Da ricordare il Risotto all’aneto, zabaione di pistacchio e gamberi rossi di Mazara del Vallo e il Branzino con salsa all’erba cipollina, mandorle e asparagi verdi, a dimostrare che la cucina italiana contemporanea può andare oltre ai classici senza perdere di vista gli ingredienti tradizionali.
Secondo Oliver Piras, cucinare per i francesi non è molto differente da cucinare per gli italiani:” Ciò che conta è la professionalità. Ovviamente chi viene da noi sa che qui trova una cucina dove l’italianità predomina e scopre che alla nostra tavola non esiste solo la pasta con il pomodoro oppure il carpaccio”.
Qual è il piatto preferito dello chef? “La fregola con la bottarga, mi ricorda la mia Sardegna”.
a cura di Federico Lorefice
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