
Abbiamo visto come la vista e il colore siano decisivi nelle scelte di acquisto e nella percezione di un oggetto, di un cibo, di un ambiente.
Ora andiamo più a fondo, cercando di scoprire – sempre con l’aiuto del Professor Vincenze Russo – quali colori e abbinamenti possono risultare vincenti e quali, invece, evitare.
Considerazioni strategiche sul colore: cultura, genere, età
Oggi grazie alle tecniche neuroscientifiche possiamo valutare l’impatto emotivo provocato dalla scelta cromatica di un prodotto, della sua etichetta o del suo packaging. Un impatto che però è differente a livello culturale. Sappiamo, infatti, che il colore tende a evocare percezioni e associazioni di significato diversi tra le varie culture, segno che l’utilizzo di una medesima strategia cromatica risulterebbe scarsamente efficace su scala globale.
Nelle culture occidentali, il colore più gradito è il blu, seguito dal rosso, verde, viola, arancione e giallo. Si rilevano anche alcune differenze di genere: gli uomini dimostrano di tollerare maggiormente il grigio, il bianco e il nero rispetto alle donne, che si rivelano più responsive alle combinazioni di rosso e blu. Anche l’età sembra avere una certa influenza sul colore. Le combinazioni di rosso e blu sono maggiormente preferite da soggetti in età più avanzata.
I colori in pasticceria: quali i migliori, quali evitare
Secondo J.A. Maga, l’aggiunta di colore verde in una soluzione dolce provoca un significativo aumento della sensibilità di dolce percepito dai consumatori. L’aggiunta di colore giallo, invece, rende meno dolce l’aspettativa e quindi la percezione dello stimolo. Secondo lo stesso autore, l’aggiunta di colore rosso non ha alcun effetto significativo sulla sensibilità al sapore dolce di un prodotto.
I colori associati alla maturazione dei frutti sono particolarmente efficaci nel modulare la dolcezza percepita. Per quanto riguarda il gusto aspro, la sensibilità dei consumatori diminuisce nel caso si aumenti la colorazione con giallo o verde e non si registra alcun cambiamento con colorazione di rosso. Colorare una soluzione chiara con colore rosso tende a diminuire l’aspettativa e la percezione dell’amaro, mentre l’aggiunta di giallo e verde non ha alcun effetto.
In pasticceria, l’uso del colore blu rischia di essere critico. Diverse ricerche hanno dimostrato che i prodotti alimentari blu sono associati a prodotti “alterati” e quindi pericolosi. Tempo fa, in una ricerca si è offerto del cibo con colore aggiunto blu inodore e insapore, in una stanza a raggi infrarossi. La presenza di questi raggi non permetteva di vedere i colori del cibo. Il campione assaggia e apprezza i prodotti fino a quando non viene accesa la luce normale permettendo di vedere il colore del cibo. In questa fase i consumatori si sono fermati e qualcuno si è sentito pure male. Il blu, infatti, è ancestralmente associato a qualcosa di avariato. In un’altra ricerca, presentando dei muffin di colore rosso o blu a fine pasto a un gruppo di soggetti osservati si è rilevato che i muffin blu sono rimasti intoccati rispetto quelli di colore rosso.
Colore brillante o naturale?
Il lucido in genere è molto attrattivo, di nuovo a livello ancestrale. Alcuni antropologi sostengono che questa attrazione sia legata alla naturale attrazione di ciò che è salvifico per gli animali, ovvero l’acqua con la sua lucentezza e trasparenza. Il lucido è dunque capace di attivarci emotivamente. Tuttavia, oggi, l’attenzione ai colori più tenui e naturali risponde perfettamente ai trend di consumo in cui il tema della naturalità, sobrietà e semplicità sono molto potenti.
Gli abbinamenti perfetti
Quelli relativi ai colori complementari sembrano essere gli abbinamenti migliori. Secondo la teoria del colore, le tonalità complementari sono quelle opposte sulla ruota cromatica. Ad esempio, il colore complementare al giallo è il viola.
Tuttavia, un altro elemento interessante è il contrasto. Come riporta Spence (2017), la scelta di creare contrasto cromatico tra cibo e piatto può essere una utile soluzione per fare apparire migliore un prodotto o per stimolarne il consumo. Usare piatti colorati per il cibo di un gruppo di soggetti con Alzheimer aumenta il consumo di cibo del 25% e di prodotti liquidi dell’84% (Dunne e altri, 2004). Per meccanismi simili, servire un uovo sbattuto su un piatto giallo lo rende percepito più chiaro e meno saporito, così come servire dell’uva viola su un piatto dello stesso colore la farà sembrare meno colorita, mentre servita su un piatto di colore blu potrà farla sembrare più rossiccia. Per lo stesso principio un cibo di colore rosso posto su un piatto blu lo farà percepire con un colore più intenso, quasi aranciato, piuttosto che rosso.
a cura di Alessandra Sogni
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