Lo chef del ristorante Piccolo Lago, Marco Sacco, ci racconta perché il Tiramisù è riuscito a diventare il dolce italiano più amato da italiani e stranieri.
Il Tiramisù? Ormai è il piatto italiano più popolare al mondo, più della pizza e della pasta. Il suo segreto? La semplicità, il nome e la capacità che ha, con soli tre ingredienti reperibili ovunque, di raccontare la nostra idea di cucina, che è innanzitutto gioia.
È l’opinione di Marco Sacco, chef due stelle Michelin, patron del ristorante Piccolo Lago, ospite de La Prova del Cuoco con Elisa Isoardi e viaggiatore per vocazione con numerose consulenze in giro per il mondo.
Amato e odiato da molti chef il Tiramisù è diventato il dolce italiano più amato nel mondo. Spiega lo chef:
«È l’unico dolce che non è strettamente legato al territorio e alla regionalità. Un elemento che spesso rappresenta un problema per la nostra cultura gastronomica. In Italia abbiamo pochi piatti autenticamente nazionali, pochi piatti che uniscono il Paese da nord a sud. Il Tiramisù è uno di questi. E tutto ciò grazie a tre ingredienti. Il mascarpone, i biscotti secchi. E soprattutto il caffè espresso, vero cuore di questo dolce. Vero segno distintivo dell’italianità e del nostro modo di essere riconoscibili e riconosciuti ovunque nel mondo».
Dov’è nato il tiramisù e chi l’ha inventato
Il Tiramisù ha una storia decisamente recente. La sua invenzione risalirebbe all’inizio degli anni ’60 e a contendersi la sua paternità sono alcuni ristoranti del Veneto e del Friuli. A partire dagli anni ’80 la sua popolarità non ha conosciuti soste finendo per conquistare anche pasticceri e chef di fama mondiale. Insomma, quello che la pizza e la pasta hanno fatto in secoli di tradizione il Tiramisù lo ha fatto in trent’anni.
Continua, con ironia, lo chef Sacco:
«È un dolce pop che anche un americano è in grado di farsi in casa. Provate a fare la stessa cosa con la pizza o, rimanendo in tema di dolci, con il panettone. Praticamente impossibile. Se il panettone è aristocratico il Tiramisù è davvero popolare, e soprattutto piace a tutti. Dal Giappone a New York appunto».
Negli anni il Tiramisù ha potuto essere anche oggetto di variazioni e modifiche creative. Con la frutta al posto del caffè ad esempio, o con biscotti alternativi a sostituire i savoiardi, ma il classico rimane quello di sempre.
Ricetta del tiramisù e interpretazioni creative
Alcuni dei più grandi Maestri hanno “firmato” differenti versioni del grande classico:
- – Mignon di Tiramisù, di Davide Comaschi
- – Torta Tiramisù al caffè di Achille Zoia
- – Macaron al Tiramisù di Luigi Biasetto
- – Tiramisù al cucchiaio di Danilo Freguja
Anche Chef Sacco ovviamente si è cimentato con questo classico della cucina italiana. E per l’occasione ha riproposto nel suo percorso di piatti iconici un suo “Tiramisù, passato, presente e futuro”, tris di versioni che giocano con il tempo.
Il passato è facile da riconoscere. Si incontra sottoforma di soffice crema al mascarpone, cacao e savoiardi appena sfornati.
Dal classico si passa alla formula più audace. Così il presente riproduce una creme brulè, una schiuma di caffè e una sottile cialda di cacao sottile e croccante. Sopra regna un sorbetto di mascarpone, che cede il ruolo di protagonista lasciando spazio alla ricetta del piatto.
Arriviamo alla visione futurista. Un morbido cioccolatino pronto a condensare, ma anche a sprigionare i sapori di questo grande classico. Un boccone e il tiramisù non c’è più.
Curiosità sul tiramisù
È inoltre anche il gusto scelto per la giornata del Gelato Day 2019, che si terrà il prossimo 24 marzo nelle gelaterie che aderiscono all’iniziativa speciale, promossa da Artglace e Longarone Fiere, della Giornata Europea del Gelato Artigianale.
LA GALLERY DEDICATA AL DOLCE PIÙ AMATO PER IL TIRAMISÙ DAY 2021
a cura di Redazione Italian Gourmet
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