Aspettando Starbucks, il primo studio italiano sul fenomeno Fast Casual, si offre come punto di riferimento per chi si occupa di strategie e di marketing della ristorazione.
Il Fast Casual è una tendenza mondiale che sta rivoluzionando il mondo della ristorazione: ne è un celebre esempio Starbucks. Ed è a partire dal successo di questa catena che Gabriele Mancosu e Mario Sala hanno tracciato un percorso attraverso questo fenomeno, in un libro che lo stesso Mario Sala ci racconta.
Come è nato questo progetto?
«Una ricerca condotta dalla società McKinsey delinea come sarà il mondo nel 2030: un miliardo di persone in più abiterà la Terra, e per la prima volta nella storia più della metà della popolazione si concentrerà nei centri urbani. Si disegna così la figura di un cliente metropolitano, che sarà sempre più esigente: cercherà qualità, velocità e novità insieme».
Fino ad oggi si è pensato che qualità e velocità non potessero andare insieme…
«Qualità invece a livello globale dovrà fare rima con fast. A questo si deve unire la specializzazione: la credibilità della qualità è associata a chi si specializza. E questa è una grande occasione per quei produttori italiani di eccellenze che si sono sempre trovati esclusi dalla grande distribuzione perché hanno poca produzione. Questo nuovo mercato li può far uscire dalla distribuzione di nicchia».
E poi c’è il brand.
«Il brand è vincente se offre un’esperienza in linea con i suoi valori. Deve convincere il cliente: la grande sfida oggi è rendere fedele il cliente. E quello italiano è il più infedele di tutti. Il cliente, anzi, la cliente italiana è la meno influenzabile, quella che è più abituata a pensare con la sua testa, e che a sua volta influenza gli altri. Per questo l’Italia è considerata un banco di prova da molti brand stranieri».
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