La corretta alimentazione passa anche dal pane e dal panino. Da consumare in accompagnamento al pasto o da far diventare esso stesso un pasto, meglio ancora se a farcirlo sono ingredienti naturali e vegetariani, capaci di render merito all’orto, ma anche alle uova e ai formaggi. Unica condizione? Che il pane sia buono e faccia anche bene. Ovvero che sia intelligente. Come quello preparato con una farina rivoluzionaria: che di nome faceva Integralbianco e che ora è stata ribattezzata in Farina Intera®. Sempre griffata Varvello 1888 e sempre portatrice sana dei principi del benessere. Presentata ufficialmente in un incontro all’Accademia del Panino di Milano.
Una farina bianca speciale, con tutte le peculiarità di una integrale. “Una farina che non c’era”, come recita il claim: di grano tenero tipo “0” e in grado di conservare (grazie a un processo di lavorazione rigorosamente brevettato) le parti più nobili del chicco del grano, come il germe, l’endosperma e la crusca. Della quale vengono eliminate le parti legnose, scure e fastidiose (soprattutto per la masticazione e per l’intestino) e custodite esclusivamente le fibre solubili, rese immediatamente biodisponibili. Con la conseguenza di un ridotto impatto glicemico post-prandiale e di un benefico apporto di antiossidanti, vitamine e minerali.
Un prodotto d’avanguardia. Che ha trasformato in realtà un pensiero, sublimandolo in cibo da mangiare. Realizzando quell’utopico cambiamento cantato da Giorgio Gaber: “se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione”. E Franco e Francesca Varvello (padre e figlia, presidente dell’azienda e tecnologa alimentare) quella rivoluzione l’hanno fatta sul serio. Con risultati avvalorati pure da studi scientifici. Complice la collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, che Varvello 1888 sostiene con ben due borse di ricerca. Non dimenticando la fattiva produzione della farina, resa possibile grazie al tandem con Molino Colombo di Paderno d’Adda.
Un progetto ad alto tasso innovativo quello griffato Farina Intera®, dalla veste bianca o rossa, vocata alla preparazione della pizza. Una miscela preziosa, alla quale concorrono anche farine di avena e di farro integrali, di grano duro Senatore Cappelli, di lino e di germe di grano, nonché di estratti d’uva e di olive. Per una referenza ricca di selenio.
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