In occasione di Tuttofood, lo scorso 12 maggio, Pane, olio e pomodoro sono stati al centro di un dibattito organizzato da Assitol in collaborazione con Anicav, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali
Pop non come la musica, ma come popolare o, ancora meglio, come pane, olio e pomodoro: il più classico degli abbinamenti, che non tramonta mai e piace a tutti, anche ai più giovani. Assitol, in collaborazione con Anicav, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, ha organizzato un dibattito che ha
preso le mosse dal tradizionale abbinamento tra pane fresco artigianale, olio extra vergine di oliva e pomodoro conservato. Le aziende e gli operatori dei rispettivi settori si sono trovati a fronteggiare il caro-energia, l’aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione e gli effetti negativi della siccità legata al cambiamento climatico. Una situazione che i panificatori, più di altri, hanno vissuto in prima linea, confrontandosi ogni giorno direttamente con i consumatori.
Il pane è un prodotto sensibile
Presente anche i rappresentanti dell’Associazione Fornai di Milano il cui presidente, Cesare Marinoni, ha sottolineato l’importanza di comunicare con il proprio cliente e spiegare le motivazioni che costringono le aziende ad aumentare i prezzi: «In molti casi gli aumenti sono stati mantenuti ai minimi, ma il pane è un prodotto sensibile, i consumatori hanno paura del futuro e del “rincaro che verrà”. Il contesto economico nel suo insieme suscita preoccupazione, in particolare il costo dell’energia ha creato molti timori tra i panificatori. Ma non rinunciamo al nostro compito. Come è già successo durante la pandemia, intendiamo essere al fianco dei nostri clienti e faremo di tutto per evitare che i rincari ricadano su chi acquista i nostri prodotti tutti i giorni».
Olio d’oliva in difficoltà, ma la qualità non si tocca
Anche per l’olio extra vergine d’oliva gli ultimi mesi sono stati complessi. Colpa di una campagna olearia tra le più negative degli ultimi decenni, che ha ridotto drasticamente la produzione, mettendo in difficoltà l’intera filiera. «L’autunno caldo dell’olio non è ancora finito. La produzione in Italia ha registrato un calo del 30%, in alcune zone anche del 40%, allineandosi così a tutto il Mediterraneo, colpito da siccità e meteo estremo. Per le aziende, lavorare con un quantitativo così ridotto, sopportando al tempo stesso gli aumenti del costo di energia e imballaggi, è stato difficilissimo. L’olio d’oliva non è un prodotto qualsiasi, non è un cellulare che si cambia periodicamente. È un alimento di grande valore, una spremuta di olive e di salute. Vendere sottocosto non soltanto è ingiusto, ma controproducente per tutti gli operatori», ha spiegato Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol.
Pomodoro: una campagna “concentrata”
La situazione del pomodoro non è certo migliore di quella di farina e olio, anzi, con una campagna produttiva che si concentra in pochissime settimane, gli sforzi richiesti sono addirittura maggiori: «L’ultima campagna di trasformazione del pomodoro è stata la più difficile di sempre e i nostri industriali hanno dovuto far fronte a una serie di rincari dei costi di produzione, in particolare delle materie prime e dei servizi collegati, cercando, nel contempo, di garantire la sostenibilità economica alle proprie aziende sforzandosi di non incidere in maniera troppo pesante sui consumatori finali pur mantenendo elevati standard qualitativi. Un comparto ad alta stagionalità, come il nostro, con una produzione concentrata in soli 45/60 giorni di lavorazione nel corso dei quali vengono prodotti i derivati del pomodoro che dovranno essere distribuiti nell’arco di 12/14 mesi, tende a subire, da una situazione come quella che si è venuta a creare lo scorso anno, danni ancora maggiori rispetto ad altri settori», ha affermato Giovanni De Angelis, Direttore Generale di Anicav.
La bontà e l’unicità di pane, olio e pomodoro, anche all’estero
«Il connubio tra pane, olio e pomodoro rappresenta la merenda tradizionale, simbolo di un’alimentazione corretta e capace di unire gusto e salubrità», ha detto De Angeli a conclusione del suo intervento. Tutti hanno ribadito l’importanza di garantire prodotti di grande qualità anche in momenti difficili come questo. Anche perché i numeri parlano chiaro. Il pane fresco artigianale, consumato dall’85% degli italiani, è ancora basilare nell’alimentazione quotidiana. Olio e pomodoro, invece, hanno visto una crescita nell’export: solo nel 2022, gli oli da oliva hanno registrato un incremento delle esportazioni pari al 21,8%. Le conserve rosse, a loro volta, confermano di essere assolutamente “export oriented”, destinando oltre il 60% delle produzioni all’estero.
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