Nella seconda metà del 2022 lo svizzero Riccardo Quadri ha aperto il suo ristorante. E per farlo ha scelto Milano.
Nel capoluogo lombardo il giovane chef propone così da Quadri Bistrot la sua cucina fine dining dalla basi solide, frutto di un gusto personale ben definito e di importanti esperienze formative.
L’abbiamo incontrato per farci raccontare come stanno andando i primi mesi della sua avventura.
Intervista a Riccardo Quadri
Quando è iniziato il tuo percorso nel mondo della ristorazione?
La buona gastronomia e la buona tavola hanno sempre fatto parte della mia vita. A livello professionale è iniziato tutto all’età di 20 anni con l’iscrizione ad ALMA.
L’esperienza lavorativa che più di tutti ti ha formato?
Sicuramente la più importante è quella durata ben cinque anni nelle cucine assieme a Carlo Cracco, lavorando in tre suoi diversi ristoranti.
Quando è nato il progetto di Quadri Bistrot?
L’ambizione di aprire il mio ristorante mi ha sempre accompagnato, fin da quando ho iniziato a fare questo mestiere. L’idea di Quadri Bistrot è nata un verso la fine del 2021. Volevo infatti proporre un ristorante che non fosse “solo ristorante”. Qui si possono dunque trovare la mia cucina, le mie idee e miei metodi ma con altri servizi, dal dehor al cocktail car. Il risultato è un unico indirizzo che permette più scelte al cliente.
Come è avvenuta la scelta della città di Milano?
Milano è una città moderna, veloce e innovativa. È il posto che io ho ritenuto migliore dove iniziare questo nuovo progetto.
Quando ha aperto esattamente il locale?
Lo ricordo benissimo: lunedì 17 ottobre 2022.
Come definiresti la proposta firmata Riccardo Quadri?
Direi che è una proposta “per molti”, proprio per la sua essenza che supera il concetto di semplice ristorante.
Com’è strutturato il menu?
C’è un menu alla carta e due tipologie di menu degustazione: uno da quattro portate e uno da sette. Entrambi cambiano con l’alternarsi delle stagioni, ogni tre mesi circa. La mia è una cucina prevalentemente italiana, con tecniche di cucina francese.
Come sta rispondendo in questi mesi la clientela?
La clientela sta rispondendo bene, chi mangia da noi poi torna. Chiaramente come tutte le nuove aperture non c’è ancora continuità con il riempimento quotidiano del ristorante.
C’è un piatto che più di altri ti rappresenta?
Sì, penso a due piatti: il Raviolo croccante e la Tartare di tonno. Sono i due piatti che meglio rappresentano me e la mia cucina. Un giusto connubio tra tradizione e innovazione, rispettando sempre quelle che sono le tradizioni italiane.
a cura di Simone Zeni
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