Un patrimonio di tradizioni in un piccolo angolo di Sicilia. Una storia lunga 150 anni che parla di tradizione, di ricette antiche conservate nei monasteri, di genuinità e di innovazione.
Una storia di coraggio e speranza per il futuro, una storia di famiglia: quella di tre sorelle e di un fratello. È lui, Vincenzo Monaco, il cuore pulsante e mente creativa di tutte le creazioni che oggi prendono vita nel laboratorio della Pasticceria Corsino.
La loro è già la sesta generazione a portare avanti l’attività e a tramandare una conoscenza che in passato era riservata alle monache che abitavano i monasteri dell’isola.
La storia della Pasticceria Corsino, l’intervista a Vincenzo Monaco
«Da sempre produciamo pasticceria siciliana», racconta Vincenzo, «Siamo stati sicuramente fortunati: tutte le ricette che ancora oggi usiamo ci sono state trasmesse da una parente che viveva in un convento e che qui confezionava dolci, paste di mandorla, dolci di riposto. Oggi, però, a quelle antiche ricette abbiamo aggiunto molto altro: prepariamo arancini, rustici, pasticceria moderna, paste monoporzione, granite, gelati».
Sì alla tradizione quindi, ma con un occhio sempre rivolto al futuro?
«Certamente. Negli ultimi anni, poi, ci stiamo specializzando sempre più nella lavorazione dei lievitati: le prime colazioni, i panettoni, le colombe. Per ognuna di queste preparazioni utilizziamo il lievito madre: la nostra filosofia, infatti, è quella di non usare semi-lavorati ma materie prime di qualità».
Tra i tanti fattori che hanno fatto la fortuna della pasticceria Corsino, proprio la qualità degli ingredienti è l’elemento che, probabilmente, ha consentito a questa realtà aziendale di onorare la propria storia, pur restando al passo con i tempi. In un periodo storico in cui il settore alimentare torna infatti a premiare la naturalezza delle materie prime e la valorizzazione del territorio, la Pasticceria Corsino ci parla di prodotti genuini e il più possibile a km 0, di ciclo produttivo completo e di lavorazioni certificate bio. Come vi approcciate a questi aspetti durante la produzione?
«Ci occupiamo noi di tutto, dalla preparazione degli impasti all’essiccazione e raffinazione della frutta che usiamo per realizzare le creme, la pasta arancia o la pasta limone che vanno ad arricchire i nostri dolci. La farina di grano duro che usiamo arriva da un mulino locale, mentre la ricotta proviene da una filiera controllata in cui gli animali crescono nutrendosi solo di cibo non trattato. Per la produzione dei rustici e per gli arancini usiamo invece le verdure e le piante aromatiche della piccola azienda agricola di nostra proprietà».
Una realtà complessa quella della Pasticceria Corsino, che si compone di tre reparti: la zona forno, quella dedicata a rustici e impasti, per finire con la pasticceria e gelateria. Come si svolge precisamente una giornata tipo all’interno di questa attività?
«Il laboratorio apre già alle 4:15 per rifornire il bar e resta operativo almeno fino alle 15, mentre il locale, in estate, chiude anche alle 23. Considerando l’intera produzione, ogni giorno facciamo circa 10kg di impasti per le colazioni e 7kg per le brioches da granita. Oggi siamo un’azienda di ben 35 persone: 10 al bar, 12 in laboratorio, 4 in amministrazione e le restanti al confezionamento e nel piccolo negozio “numero 7”, che crea specialità per gli intolleranti al glutine».
Tanto lavoro per una sola pasticceria, soprattutto se si considera che si trova da sempre in un centro abitato, quello di Palazzolo Acreide, composto da soli 8000 abitanti. Che strumenti sono stati scelti per gestire una produzione tanto importante?
«Abbiamo una planetaria Starmix, acquistata nel 2008, che gode di pochi giorni di ferie ogni mese ed è costantemente impegnata a produrre le basi della pasticceria. Con lei prepariamo pan di Spagna, dacquoise e meringhe, ma anche pastine da te e biscotti per la colazione: è una macchina decisamente versatile. Il lavoro più grande, comunque, lo fa con le paste di mandorla…e quante ne ha viste! Con queste, infatti, riforniamo anche Carrefour: per loro prepariamo un prodotto di nicchia realizzato unicamente con mandorla di Avola. Non abbiamo mai avuto problemi con Starmix, speriamo anzi che impasti ancora per 100 anni. Ha potenzialità tali da dar l’impressione di avere una Ferrari e girare in un paese piccolo in quarta».
Questa similitudine ci incuriosisce. Ci spieghi meglio per quale motivo l’utilizzo di attrezzature come questa è tanto soddisfacente.
«La macchina ha un timer che permette di seguire le diverse preparazioni senza preoccupazioni ed è semplice da usare, una volta conosciute le sue potenzialità e funzioni. Sicuramente è da consigliare a realtà simili alla mia».
Quella della Pasticceria Corsino è una storia felice, anche se non è stata priva di difficoltà: negli anni 90, ad esempio, il locale è restato vittima di un incendio. L’affetto che ha saputo creare intorno a sé ne ha assicurato, tuttavia, una veloce rinascita: in soli 3 mesi, con l’aiuto dei famigliari e degli operai, la pasticceria è stata ricostruita. E il futuro, cosa riserva?
«La prossima generazione sta ancora giocando e ancora non vi è nessuna certezza che prenda questa strada, ma l’importante è che tutti i 5 nipoti facciano ciò che li rende felici. Speriamo che qualcuno di loro si metta a giocare con la farina. Cosa ci spinge ad andare avanti? Sicuramente la passione e l’impegno che è stato trasmesso dai nostri genitori a me e alle mie sorelle. Siamo qui da 150 anni, siamo custodi di tradizioni, siamo come un libro in continuo movimento pronto a raccontare in ogni momento la propria storia e quella del territorio».
a cura di Redazione Italian Gourmet per Waico
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