Chef Portrait. Ottanta ritratti ad acquerello di alcuni dei più noti e acclamati chef, che rappresentano la grandezza della ristorazione italiana, firmati da Severino Salvemini.
Sperimentano, osano e propongono le loro creazioni talvolta anche usando la cifra del gioco e dell’ironia. Gli chef contemporanei tengono le fila di un racconto che va oltre il piatto stesso e prevede che l’ospite sia immerso in una experience coinvolgente a 360°. Sono sempre più protagonisti anche fuori dalle loro cucine. Si tratta di pura vanità? Non credo, almeno non sempre. I cuochi di oggi hanno studiato e ciò gli va riconosciuto, come evidenzia anche Paolo Marchi nell’introduzione al volume Chef Portraits. Ritratti ad acquerello realizzato dalla mano di Severino Salvemini, economista e professore emerito dell’Università Bocconi di Milano. Non solo libri di ricette, raccolte di creazioni meravigliose, storie di cucina e racconti di carriere stellate tra luci e ombre. Gli chef diventano con i loro volti, ritratti con la tecnica dell’acquerello, i protagonisti di una carrellata di immagini iconiche. Massimo Bottura, Antonino Cannavacciuolo, Carlo Cracco, Ernst Knam, Corrado Assenza, Enrico Bartolini, ma anche Matias Perdomo, Cesare Battisti, Eugenio Boer, Alfonso Caputo, Martina Caruso, Caterina Ceraudo e Annie Fèolde, sono solo alcuni degli 80 professionisti che ritroviamo tra le pagine del volume edito da Skira.
Del resto si tratta di vere e proprie leggende che rappresentano la ristorazione del Belpaese. A ognuno è stato abbinato un piatto iconico. Quel signature dish, che più di altri lo rappresenta e ha delineato la sua fortuna. Così, con tratto leggero e gentile, attraverso i volti dei protagonisti della gastronomia eccellente del nostro Paese viene fuori un modo alternativo per raccontare i saperi, le tradizioni, le ricette che fanno grande la cultura gastronomica italiana. In un ambito così in trasformazione, che deve necessariamente stare al passo coi tempi, il tema si incanala perfettamente in quella che è la direzione presa negli ultimi anni dalle figure di spicco del settore. Quanto è complesso il ruolo del cuoco contemporaneo e della sua cucina? Coglierne davvero tutte le sfumature, anche quelle più sottili è un’impresa che in qualche caso può essere aiutata anche dall’intensità di uno sguardo o di un sorriso accennato in un ritratto. Spostare su un piano diverso il racconto per immagini, conferma ancora una volta l’importanza del ruolo che riveste la gastronomia anche nell’arte, allargando il dibattito intorno al concetto di opera culinaria e ai suoi protagonisti.
a cura di Federico Lorefice
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere