L'istituto "Faicchio-Castelvenere" vince la prima edizione del concorso sulla delizia al limone
Forse non tutti sanno che la delizia al limone, l’iconico dolce campano, è nata a Sorrento per opera di Carmine Marzuillo, pasticcere del ristorante Antico Francischiello. Il dolce, che all’inizio veniva chiamato “sospiro al limone”, venne premiato con la medaglia d’oro nel 1978, in occasione del convegno dell’Associazione nazionale cuochi.
Trovò però la sua consacrazione (e anche il nome con cui oggi l’indichiamo) quando il fratello di Carmine, Alfonso, chef del ristorante “Antico Francischiello”, lo inserì nel menu del locale.
Per celebrare la sua storia la Federalberghi della Penisola sorrentina, ha pensato di organizzare un concorso in collaborazione con l’istituto San Paolo di Sorrento i cui protagonisti sono stati i ragazzi di 11 istituti alberghieri campani.
I loro dolci sono stati degustati da una giuria composta dallo chef Alfonso Marzuillo, fratello di Carmine, dallo chef stellato Peppe Aversa del ristorante Il Buco di Sorrento, da Antonino Attardi, attuale chef del ristorante “Antico Francischiello” e da giornalista Atenaide Arpone, responsabile dei magazine di Italian Gourmet.
Madrina della manifestazione Nunzia Schiano, attrice napoletana che ha recitato in moltissimi celebri film come Benvenuti al Sud e serie tv altrettanto famose come Gomorra.
La miglior delizia al limone è quella dell’Istituto “Faicchio-Castelvenere”
Sono gli alunni dell’istituto d’istruzione superiore “Faicchio-Castelvenere” di Faicchio, nel beneventano, i vincitori della prima edizione del concorso. «L’obiettivo è quello di trasformare gli studenti in ambasciatori di saperi della nostra gastronomia – ha dichiarato Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Penisola Sorrentina – un modo per renderli ancora più partecipi ed innamorati di quello che sarà il loro lavoro».
La gara ha visto protagonisti anche gli alunni delle sezioni di enogastronomia degli istituti alberghieri Tognazzi di Pollena Trocchia (secondo classificato), Striano-Terzigno di Striano (terzo classificato), Viviani di Castellammare, Elena di Savoia, Cavalcanti e Vittorio Veneto di Napoli, Axel Munth» di Capri, De Medici di Ottaviano, De Gennaro di Vico Equense e Virtuoso di Salerno.
Entusiasta del successo raccolto, la dirigente scolastica dell’istituto San Paolo, Lia Mascolo: «Siamo felicissimi di questa prima edizione e siamo certi che questa manifestazione potrà ripetersi in futuro, grazie alla disponibilità di tutti e soprattutto alla motivazione dei nostri ragazzi».
Delizia al limone: la parola a giurati e ospiti
«Sono particolarmente contento di partecipare a questa iniziativa che si svolge all’interno di un’istituto alberghiero» ha detto Peppe Aversa «questo concorso è fatto perché i ragazzi comincino a mettersi un po’ alla prova con quello che sono le tradizioni e i prodotti del territorio».
Gli ha fatto eco Antonino Attardi, il giovane chef che ha raccolto il testimone dell’ “Antico Francischiello” «La delizia al limone è un dolce iconico conosciuto in tutto il mondo. Fu mio nonno a cambiargli il nome, perché sospiro aveva una valenza un po’ negativa. Negli anni abbiamo visto delegazioni di americani e perfino di giapponesi che sono venuti a cercare di carpire il suo segreto, ma non sono riusciti a riprodurne il fascino che è tenacemente legato ai limoni del nostro territorio».
Ma a spiegarne l’essenza è Alfonso, il fratello del suo inventore: 88 anni di grazia e lucidità: «Il segreto della delizia al limone, sono i nostri fantastici agrumi e la maestria di chi deve rendere questo dolce leggerissimo ed equilibrato. Se si esagera con il limone o con la crema pasticcera lo si appesantisce. Invece, deve essere una nuvola».
Ospiti a sorpresa, Davide Rampello e Alfonso Iaccarino, il cui nipote continua la tradizione di famiglia dal momento che è uno studente dell’Istituto San Paolo: «Sono felice di essere qui, anche perché mio nipote Alfonso studia qui. Io nutro un grande apprezzamento per questo corpo insegnante. Sicuramente insieme faremo un cammino adeguato ai tempi che ci aspettano. Cercheremo soprattutto di guardare lontano per migliorare ancora di più quello che di buono è stato fatto finora».
a cura di Atenaide Arpone
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