L’estate milanese si è arricchita di un nuovo format, inaugurato da Niko Romito, che unisce dolci memorie, inventiva e contemporaneità in un locale monografico. Protagonista indiscussa è, infatti, la bomba, ricetta familiare, oggi reinterpretata dalla chef tristellato in una rinnovata partnership con autogrill
di Anna Zinola
Si scrive Bomba, si legge Niko Romito. C’è infatti la mano del celebre chef dietro al concept inaugurato a giugno scorso a Milano, in piazza XXV Aprile.
Romito, che conta ben 3 stelle Michelin, raddoppia così la sua presenza nel capoluogo lombardo, dove opera già con il ristorante Spazio, all’interno de Il Mercato del Duomo, flagship store di Autogrill in città. Il gruppo Autogrill è al suo fianco anche in questo progetto, che è imperniato sul prodotto da cui prende il nome.
Cosa è, dunque, la bomba? Si tratta di una sfera di pasta lievitata e fritta, che può essere gustata dolce o salata, farcita o spolverata di zucchero. Un prodotto strettamente legato alla storia di Romito: era, infatti, una delle specialità di suo padre, Antonio, titolare della pasticceria Reale di Rivisondoli, in Abruzzo. Negli anni lo chef l’ha ripresa, rielaborandone la ricetta con l’obiettivo di crearne la sua personale versione. In particolare, ha lavorato sulle tecniche di impasto, lievitazione e frittura, fino alla creazione di una ricetta unica, sia per le farciture dolci che per quelle salate. Tutti gli ingredienti provengono da filiera tracciata e la ricetta è priva di grassi animali: burro e strutto sono sostituiti con olio di oliva e burro di cacao. Per la frittura, è stato scelto l’olio di semi di girasole, che ha un alto punto di fumo.
Prima di arrivare all’apertura del locale milanese, il format è stato testato a Napoli, città vicina per spirito e storia condivisa. Nel 2015 è stato aperto un corner temporaneo presso Gourmeet, nel cuore della movida partenopea: il progetto è stato notato dal gruppo Autogrill, che ne ha acquisito il marchio e, a fine 2016, il temporary store è stato chiuso e si è iniziato a lavorare allo spazio milanese.
Il locale di piazza XXV Aprile si estende su 110 metri quadrati ed è suddiviso in due aree, una per il consumo in loco e l’altra dedicata all’asporto. All’ingresso, sulla destra, si trova il bancone per le ordinazioni, dietro al quale è presente anche la macchina per il caffè. Al centro e sulla sinistra vi sono due isole di appoggio, seguite all’interno da tavoli e mensole, dove è possibile mangiare. Il laboratorio di cucina ha un affaccio su strada dal quale è possibile ordinare senza accedere nel locale, in una logica di take away veloce.
L’arredamento degli interni è incentrato sul binomio romatico tra bianco, nero e giallo, con un tocco vintage a richiamare le origini del prodotto. Il logo e gli elementi grafici, ben visibili anche sulle scatole da asporto, richiamano fisicamente la forma rotonda della
Bomba e ne raccontano la filosofia attraverso la linearità e l’equilibrio del cerchio.
Il locale è aperto senza interruzione dalle 8 del mattino fino a tarda sera, per riuscire a coprite tutte le fasce orarie e le modalità di consumo: dalla prima colazione al pranzo, dallo spuntino di metà mattina o pomeriggio al dopocena. Un posizionamento che trova conferma nell’offerta, declinata in una molteplicità di proposte.
In particolare, sono disponibili sei varianti salate (tre semplici e tre definite “gourmet”) e sei dolci (quattro classiche e due innovative). A queste si aggiunge in estate la “special edition”, ripiena con il gelato fornito da Emilio Panzardi di Emilio a Maratea. Per la colazione, oltre alle bombe, ci sono due tipologie di maritozzi (integrale al cioccolato e integrale con uvetta e arancio) e una focaccia vegana, ricoperta da granelli di zucchero di canna.
Particolarmente interessanti sono le 3 proposte di abbinamenti tra cibo e bevande per la colazione, il pranzo/la cena e l’aperitivo.
I prezzi sono accessibili, in linea con il concetto di cibo di strada. La variante dolce costa 2,5 euro e quella salata 5,5 euro. Fanno eccezione le bombe gourmet – farcite, ad esempio, con spezzatino di manzo e spinacino fresco – sui 7 euro. La produzione delle bombe è centralizzata in un laboratorio creato ad hoc, dove sono prodotte, fritte, surgelate e poi trasportate nel punto vendita, dove vengono farcite al momento del servizio.
La surgelazione subito dopo la cottura consente di preservare aromi e fragranza dell’impasto e di mantenere intatte le caratteristiche originali del prodotto. D’altra parte, la presenza di un laboratorio centralizzato fa pensare ad un progetto di aperture su scala nazionale.
E probabilmente non solo.
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