“Un sogno, se va a scuola, diventa grande”: si chiude su queste parole l’edizione 2024 dei MAM, in occasione del ventennale di Alma. Una affermazione che da chiusura diventa porta su un domani tutto da inventare. A patto che non si smetta mai di mettersi in gioco e in discussione, imparando da tutti e tenendo aperta la mente. Solo così si può essere “maestri”: non sentendosi mai tali, ma sempre allievi del mondo e delle sue opportunità. Strumenti con cui scrivere il proprio futuro fatto di identità e innovazione, ricerca e basi granitiche. Mai stanchi, mai paghi.
La strada per la vera eccellenza passa attraverso tutto questo ed è da celebrare nel migliore dei modi. Lo ha fatto Alma al Teatro Regio di Parma ed è stata una celebrazione del migliore mondo artigiano in uno dei suoi cuori pulsanti, la Food Valley.
I 23 nuovi Maestri d’Arte e Mestieri delle Arti Agrarie, del Gusto e dell’Ospitalità (detti MAM), sono stati premiati in concomitanza con il ventennale dalla fondazione della celebre Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Sono la perfetta sintesi tra italianità ed eccellenza formativa a livello internazionale.
Il MAM è stato ideato dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che a cadenza biennale celebra il mondo artigiano dal 2016. La V edizione ha avuto una doppia premiazione. Il 29 settembre a Venezia con l’investitura di 40 Maestri per le Arti Decorative, e l’11 novembre a Parma con quelli del mondo della gastronomia, selezionati e premiati proprio da ALMA.
I 23 nuovi Maestri d’Arte e Mestieri delle Arti Agrarie, del Gusto e dell’Ospitalità
I Maestri sono stati suddivisi in tre aree: produzione, trasformazione e ristorazione.
La produzione ha visto 8 premiati: Filippo Drago (grani e cereali, Sicilia), Alberto e Giuseppe Rosso (frutticoltura, Piemonte); Bruno Sodano (ortaggi e legumi, Campania). E poi Eleonora Noris Cunaccia (botanica ed erbe officinali, Trentino); Francesco Pellegrino (olivicoltura, Sicilia); Mario Pojer (viticoltura, Trentino). Infine, la famiglia Paternoster (apicoltura, Trentino) e Pino Spanu (allevamento, Sardegna).
Passando alla trasformazione: Dino Ligorio (pastificio, Puglia); Massimo Cifarelli (arte bianca, Basilicata); Luigi Biasetto (pasticceria, Veneto); Enzo Coccia (pizzeria, Campania). A seguire, Luigi Caccamo (norcineria, Calabria); Sergio Motta (macelleria, Lombardia); Vittorio Beltrami (arte casearia, Marche); Stefano Guizzetti (gelateria, Emilia-Romagna). Infine, Cristina Quattrone (cioccolateria, Calabria) e Gianni Capovilla (distilleria, Veneto).
Per la ristorazione: Valeria Piccini (cucina, Toscana); Peppe Guida (ospitalità, Campania); Gabriele Gorelli (sommellier, Toscana); Massimo Raugi (sala, Piemonte) e Luca Gargano (miscelazione e cultura degli spirits, Liguria).
I premi speciali
Durante la cerimonia, condotta dal noto volto tv Gerry Scotti, sono stati conferiti anche due premi speciali. Alla giornalista e scrittrice americana Faith Willinger quello alla carriera, per la «promozione della cultura enogastronomica italiana». Ilaria Cappuccini (influencer e sommelier), con l’ex ciclista professionista Nicola Bagioli e Arianna Dell’Agostino (ideatori dell’utilizzo in cucina del Lavéc, la pentola in pietra ollare) hanno invece conquistato il premio Allievo d’Arte e Mestiere dedicato ai giovani talenti che si sono distinti anche per il valore della comunicazione.
Un evento d’eccezione, quello andato in scena al Regio, organizzato con il supporto di Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy. L’ente racchiudere le 6 filiere della Parma Food Valley: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, pasta (Barilla), latte (Parmalat), pomodoro (Mutti e Rodolfi) e alici (Delicius, Rizzoli e Zarotti).
Oltre allo sponsor tecnico RISO, la media partnership di Eccellenza Italiana e al supporto creativo dello studio Rampello & Partners. Al termine non poteva mancare una degustazione delle eccellenze del territorio, firmata da alcuni dei più prestigiosi Maestri d’Arte e Mestiere delle precedenti edizioni, con il contributo dei Consorzi di Tutela di tre Dop conosciute in tutto il mondo: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Culatello di Zibello.
I 20 anni di Alma
La giornata è stata anche l’occasione per celebrare i 20 anni di ALMA, a partire da una illustrazione creata per l’occasione da Gianluca Biscalchin. Sotto i riflettori anche la collaborazione con Adecco, che ha condiviso i valori fondanti della Scuola tra inclusione, impegno e passione nella creazione di questo progetto.
La storia di ALMA inizia il 12 gennaio 2004 nella Reggia di Colorno con 17 allievi. Lo scorso anno ne contava 889 (di cui 186 internazionali) spalmati su un’offerta didattica di oltre 20 corsi. In questi due decenni, la Scuola ha formato 14.484 giovani, di 80 nazionalità diverse, sfruttando uno spazio da 5.200 metri quadrati e una biblioteca di oltre 15mila volumi.
I numeri da record continuano anche nel “dopo”. Sono circa il 95% gli allievi occupati entro 6 mesi dal diploma, anche grazie alle 700 strutture partner legate all’ospitalità. Le richieste arrivano dall’Italia (84%) con una predominanza dell’alta ristorazione (36%), seguita da laboratori di pasticceria (18%) e hôtellerie (14%).
«Il ventesimo anniversario di ALMA celebra una realtà che ha formato migliaia di ambasciatori del Made in Italy gastronomico nel mondo poggiando sui valori della convivialità e dell’ospitalità italiana, globalmente riconosciuta». Queste le parole nel discorso iniziale di Alberto Figna, presidente di ALMA. Che ha continuato: «ALMA è nata per preservare e innovare la nostra tradizione culinaria. Lo ha fatto grazie a docenti ed esperti che hanno reso questa scuola un centro d’eccellenza non solo formativo ma un vero e proprio hub culturale. Il progetto Maestro d’Arte e Mestiere è una naturale estensione della nostra missione, riconoscendo il talento di chi opera nella filiera enogastronomica e nelle arti agrarie. Con il MAM rendiamo omaggio a questi maestri. Grazie al loro prezioso sapere e al legame con la terra e la cultura gastronomica essi rappresentano un patrimonio valoriale unico. Essere nella Food Valley, è una vocazione speciale per ALMA, un luogo dove la cultura del cibo diventa educazione e futuro. Celebriamo il passato e guardiamo al futuro, pronti a formare nuove generazioni di professionisti della nostra cucina. Questo affinché ALMA continui a rappresentare il meglio dell’Italia nel mondo».
a cura di Alessandra Sogni
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