Tra le mille preparazioni casalinghe che si possono fare con Il Latte Condensato Nestlé – latte e zucchero, nient’altro – c’è anche un ottimo gelato, senza bisogno di gelatiera
Cosa c’entra il gelato con Il Latte Condensato Nestlé?
Con ben 39.000 gelaterie, il nostro Paese è infatti tra i primi al mondo per il consumo di questo delizioso alimento e un’indagine di EURISKO/IGI (Istituto del gelato Italiano), che lo ha definito “Democratico, metropolitano e sempre più alla moda”, dimostra che piace ben al 95% della popolazione, con una netta predilezione per le creme.
Ed è proprio qui che entra in gioco Il Latte Condensato Nestlé!
Forse non tutti lo sanno ma, tra le mille preparazioni casalinghe che si possono fare con questo prodotto, c’è anche un ottimo gelato, dolce e cremoso al punto giusto e, soprattutto, senza bisogno di gelatiera.
La parola d’ordine? Semplicità! Bastano pochi ingredienti e soli tre passaggi per preparare anche a casa propria un dessert degno delle migliori gelaterie ma con un tocco in più: quello personale.
Dopo oltre 150 anni, la formula de Il Latte Condensato Nestlé – latte e zucchero, nient’altro – e la sua qualità sono rimaste immutate ma non si può certo dire lo stesso dei suoi utilizzi che, come sappiamo, oggi sono davvero infiniti.
La storia del Latte Condensato Nestlé
Quando Charles Page giunse a Zurigo nel 1865, in veste di viceconsole americano per il commercio, si trovò di fronte a una distesa di pascoli verdi e rigogliosi, popolati da mucche in perfetta salute: un vero paradosso se pensiamo a quanto fosse difficile procurarsi del latte fresco all’epoca! Qui ebbe la sua geniale intuizione.
Ripercorrendo la sua carriera di cronista della Guerra di Secessione, Charles si ricordò di una novità alimentare che aveva visto distribuire alle truppe dell’Unione: il latte condensato in scatola, inventato nel 1850 dal newyorkese Gail Borden e rivelatosi provvidenziale per il rancio dei militari. Questo prodotto era nutriente, pratico, a lunga conservazione e, soprattutto, sicuro da consumare e questi fattori ne decretarono l’enorme successo negli Stati Uniti del dopoguerra.
Determinato a raggiungere gli stessi risultati in Europa, nel 1866 Charles Page fondò la Anglo-Swiss Condensed Milk Company a Cham, in Svizzera, mentre il fratello George rimase negli USA al fianco di Gail Borden per scoprire tutti i segreti del rivoluzionario processo di produzione del latte condensato, che prevedeva una fase di riscaldamento del latte vaccino per far evaporare parte del contenuto acqueo, quindi l’aggiunta di zucchero come conservante. Un anno dopo, a Cham, i fratelli Page inaugurarono la produzione della prima fabbrica europea di latte condensato con la linea Milkmaid. Elevati standard di qualità e sicurezza, uno stabilimento moderno, una distribuzione efficiente e un marketing abile portarono il prodotto verso un sicuro successo. Il marchio che ha dato ufficialmente inizio alla lunga storia di Nestlé è ancora oggi in vendita con la denominazione Nestlé Milkmaid ma, per noi italiani, è l’inconfondibile Il Latte Condensato Nestlé.
Un ulteriore tassello si aggiunse nel 1867, quando il tedesco Henri Nestlé fece il suo ingresso in Svizzera e inventò la Farine Lactée, uno speciale preparato per neonati a base di latte. Dopo il 1871, Henri Nestlé e Anglo-Swiss diventarono concorrenti diretti e guadagnarono rapidamente la fiducia dei consumatori, che tendevano ad acquistare i loro due prodotti insieme. A questo punto, una “fusione tra pari” sembrava la soluzione più logica. Nel 1905 l’accordo venne finalmente siglato e nacque così la nuova Nestlé & Anglo-Swiss Milk Company. Il resto è storia Nestlé…
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