La scena della ristorazione capitolina si muove su assi interessanti. Ecco tre proposte fine dining che si trovano all’interno di Hotel prestigiosi, circondati da rara bellezza.
La Capitale sta vivendo un Rinascimento gastronomico sorprendente: Dopo la pausa forzata della pandemia, molte sono le realtà che animano la scena capitolina. Seguendo una tendenza sempre più diffusa anche nel nostro Paese, numerose proposte interessanti si trovano all’interno di Hotel di prestigio: per Roma una tradizione che affonda le sue radici negli anni della Dolce Vita, quando ci si incontrava in Via Veneto. Quasi sempre questi hotel hanno il privilegio di trovarsi in luoghi di particolare bellezza, pensiamo all’Hassler con il suo ristorante Imago, al W Rome con Giano e al The Panteon Iconic con Idylio: location prestigiose e proposte gastronomiche molto differenti tra loro e che vale davvero la pena di scoprire.
L’Imago, al sesto piano dell’hotel Hassler sovrasta la scalinata di Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, una vista incomparabile che non ha bisogno di presentazioni. Andrea Antonini, il giovane chef romano che guida Imàgo dal 2019 è al suo ottavo atto. Il nuovo menù racconta una cucina del futuro che affonda le sue radici nelle buone tradizioni della grande cucina italiana, senza dimenticare un omaggio a Adrià. Tra le novità dell’Imàgo c’è lo Chef’s table di Andrea Antonini, un tavolo che non si trova in cucina ma occupa una particolare posizione nella sala e a cui lo chef si dedica personalmente.
L’Aperitivo all’italiana riprende e rivoluziona la tradizione del tagliere: selezionati e ricercati assaggi di salumi e formaggi accompagnano verso le portate successive. Sempre dal servizio tradizionale ritorna il carrello per servire Patanegra, formaggi di provenienza solo italiana, petit four e frutta. Ottimo è il lavoro su pane e grissini, ed una costante evoluzione si nota nei dolci, grazie anche ad un nuovo ingresso nella brigata. Andrea Antonini è riuscito a creare in breve tempo una grande squadra che lavora in armonia con la sala, dove, sotto la guida del sommelier Alessio Bricoli è davvero possibile sperimentare abbinamenti non comuni.
Location altrettanto prestigiosa al rione Ludovisi per Giano, ristorante del W Rome, hotel inaugurato la scorsa primavera, che occupa due palazzi adiacenti del XIX secolo. Giano si avvale della prestigiosa consulenza dello chef Ciccio Sultano, chef due stelle Michelin del Duomo a Ragusa Ibla. La mano del maestro è riconoscibile, ma l’executive chef Nicola Zamperetti, braccio destro di Sultano da lunga data, porta una inaspettata freschezza. Nonostante il contesto sia quello di un hotel 5 stelle lusso, lo stile è minimal, informale e molto molto giovane in pieno stile W, aperto dal gruppo W Hotels Worldwide, parte di Marriott International. La sala è accogliente con boiserie in legno e dettagli luminosi. Una menzione speciale merita la selezione di pane accompagnato da crema di ricotta e olio siciliano profumatissimo di Tonda Iblea, selezionato dallo chef Sultano. Il menu è molto attento ad intolleranze ed allergie con una legenda molto chiara.
I piatti iconici sono indubbiamente gli spaghetti Taratata, con tonno, bottarga e briciole di pane e il cubo di ventresca di tonno come se fosse carne accompagnato da una salsa di cipolle in agrodolce, frutto di una ricerca durata più di cinque anni. E’ un piatto che racconta tanto del territorio da cui proviene: in Sicilia la tunnina ca’ cipuddata è una ricetta tradizionalissima. I dolci, dalla colazione alla cena sono invece curati da «Zucchero X Fabrizio Fiorani», che propone golosità firmate dall’omonimo pasticcere. Brioche siciliane, gelati fatti al momento, creazioni al cioccolato e immancabili cannoli, sono solo una parte delle delizie proposte da Fiorani, Miglior Pasticcere dell’Asia 2019.
In Via di Santa Chiara, a due passi dal Pantheon troviamo Idylio by Apreda, nuovo ristorante all’interno del The Pantheon Iconic Hotel. Lo chef napoletano Francesco Apreda, dopo la sua esperienza all’Hassler, culminata con la stella Michelin, ha ritenuto di continuare a puntare sulla ristorazione alberghiera di alta categoria. Questo racconta di un’evoluzione dell’ospitalità romana: gli hotel di alta categoria stanno puntando molto su una ristorazione di alto livello, diventando interessanti anche per chef della caratura di Apreda, partito giovanissimo da Le Gavroche a Londra ed approdato, passando per svariate esperienze di prestigio in Europa e in Asia, proprio a Roma. Non sempre gli chef hanno il desiderio di essere anche imprenditori, ed essere all’interno di una struttura alberghiera che spesso fa parte di grandi gruppi, garantisce loro una copertura ed una serenità maggiore che permette di sperimentare senza l’affanno dell’investimento. Idylio è un ristorante fine dining in cui lo chef Apreda racconta la sua storia di nomade gourmet e dove, a pochi mesi dall’apertura, si è visto riconfermare la stella Michelin già conquistata all’Hassler.
a cura di Federico Lorefice
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