Chef Monosilio presenta il nuovo menu creato per Follie, il ristorante fine dining dell’hotel Villa Agrippina Gran Melià, in cui gioca con contrasti e abbinamenti originali, in grado di stupire i commensali.
Monosilio è il Luciano di Luciano – Cucina Italiana, la trattoria/pastificio a due passi da Campo de’ Fiori, dove lo chef mette in scena tutta la sua verve romanesca con la leggendaria carbonara che interpreta a modo suo, insieme ai piatti tradizionali del territorio.
Monosilio è lo stesso Luciano che ha lavorato con nomi del calibro di Uliassi, Pierangelini, Crippa (per citarne alcuni) e che già a 27 anni, da Pipero contava su una stella Michelin
È lo stesso Luciano, infine, che all’alta cucina è tornato, prendendo le redini di Follie, il ristorante fine dining dell’hotel Villa Agrippina al Gianicolo, della catena spagnola Melià Hotels International.
Follie propone due degustazioni, Per me, quattro portate a scelta dalla carta, Per te, dieci portate a sorpresa, oltre alla carta che comprende anche la Signature Carbonara che ha reso così famoso chef Monosilio.
La sua cucina è un gioco di opposti davvero interessante e rende omaggio Roma, città di terra e di mare, intrecciando carne e pesce in parecchi piatti: Porchetta di Ariccia con gambero gobbetto di Anzio, Rombo con zucchine, su paté di pollo con beurre blanc e caviale di aringa, Cuore di manzo e triglia (cuore marinato dodici ore per renderlo morbido e apparentemente cotto), solo per citarne alcuni.
Il vecchio concetto stilistico “mari e monti” così abusato negli anni ‘Ottanta trova in Luciano Monosilio un interprete raffinato e di grande maestria e le sue interpretazioni sono perfettamente equilibrate.
Lo stile di chef Monosilio si nota fin dal benvenuto con un delizioso Aspic di melanzane e termina con uno stupefacente pre – dessert come il Budino di nocciola e fondo di ricciola, in cui gli scarti del pesce diventano un ristretto caramellato.
Una cucina contemporanea e di ricerca, la sua, che sembra (ed è) fatta apposta per la sala che la ospita, barocca e giocata nei toni dell’oro e del rosso cardinalizio.
Il servizio è impeccabile, molto attento e curato come si conviene per un Hotel Cinque Stelle Lusso di questa caratura.
Sono interessanti le proposte dei drink e ottima è la carta dei vini, che conta già quasi quattrocento etichette.
Luciano Monosilio è un bell’esempio di ecletticità e di voglia di mettersi sempre in discussione. Avrebbe potuto riposare sugli allori e cullarsi nel mito del Re della Carbonara, invece ha voluto inventare una cucina che guarda al Città Eterna ma diventa cosmopolita e che non ha paura di spiazzare gli ospiti con abbinamenti inconsueti.
Follie per alcuni, delizie per gli altri.
Foto: Alberto Blasetti
a cura di Federico Lorefice
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